Marisa Laurito attacca le donne che hanno denunciato vecchie violenze, imbarazzante la sua definizione
L'attacco di Marisa Laurito alle donne che hanno denunciato violenze anni dopo, per lei la violenza ha una definizione precisa
Imbarazzante l’attacco di Marisa Laurito alle donne del mondo dello spettacolo, e non solo a questo punto, che denunciano casi di molestie o violenze dopo tanti anni. A La Zanzara l’attrice è intervenuta sul caso Weinstein che dagli Stati Uniti ha poi scatenato un susseguirsi di racconti e di “denunce” arrivando anche in Italia. Dalla denuncia dopo 20 anni di Asia Argento alle confidenze in tv, il caso nei mesi si è allargato e Marisa Laurito intervistata venerdì scorso sull’argomento dice la sua. Attori e attrici firmatari del manifesto intitolato “Dissenso Comune” non trovano l’appoggio dell’artista partenopea che al contrario invece attacca tutte le facili denunce e va ben oltre dando la sua personale definizione di vera violenza. Per lei è ridicolo parlare di qualcosa accaduto decenni prima e su questo non ha del tutto torto perché qualcuno magari ha approfittato dell’argomento per chiacchierare semplicemente. “Trovo terribile tutta questa roba che è uscita dopo trent’anni. Dai, lo trovo ridicolo” ha commentato a La Zanzara aggiungendo: “Le violenze vere sono quelle in cui in due la prendono e la stuprano”. Non c’è dubbio che ci siano casi e situazioni più gravi ma parlare di molestie potrebbe essere un modo per dare coraggio ad altre donne che hanno subito in silenzio.
MARISA LAURITO CONTRO CHI HA DENUNCIATO VIOLENZE TROPPI ANNI DOPO
Marisa Laurito non si ferma e in parte ha ragione quando dice: “Quelle che si danno anche volontariamente ne approfittano, perché non credo che le donne non sappiano”. Poi addirittura parla di Meryl Streep: “Anche Meryl Streep, prima ha inneggiato a questo uomo straordinario, che era un Dio quando ha preso l’Oscar, poi all’improvviso è diventato un pezzo di me**a”. Avranno un seguito queste parole dell’attrice? Magari adesso Marisa Laurito sarà invitata a parlarne in tv, a spiegare il perché delle sue parole, magari anche a scusarsi per la sua definizione di vera violenza.