Biagio Antonacci, su Vanity Fair la lettera dedicata a suo figlio
E' così vera e coinvolgente la lettera che Biagio Antonacci ha scritto per suo figlio Carlo
Biagio Antonacci il 21 dicembre è diventato papà per la terza volta e con suo figlio Carlo tra le braccia posa per Vanity Fair. Una copertina che anticipa la lettera che il cantautore ha scritto per il suo bambino; la paura della guerra, per i figli, perché come scrive Biagio Antonacci nel suo bambino vede tutti i figli del mondo. E’ già papà di Paolo e Giovanni, due ragazzi ormai grandi di 20 e 26 anni, nati dalla lunga storia d’amore con Marianna Morandi. E’ la prima volta che appare in foto con suo figlio Carlo e non è solo per parlare dell’essere padre a 58 anni. Le parole di Biagio arrivano poco prima della festa del papà ma anche in un periodo tragico della nostra storia. La guerra in Ucraina continua a contare vittime innocenti e tutto questo stride con quel fiocco azzurro legato a un giovane ulivo che Antonacci aveva mostrato annunciando la nascita di suo figlio.
La lettera di Biagio Antonacci al figlio di pochi mesi
Una lettera che parla di un tempo ferito, di quei graffi e quegli spigoli che non siamo riusciti a curare. La paura del futuro perché il futuro è quel figlio così piccolo che stringe tra le braccia. Quando il piccolo Carlo è nato nessuno pensava sarebbe scoppiata la guerra in Ucraina; eravamo già fragili dopo due anni di pandemia.
“Sei all’inizio… fragile come una bolla di sapone nel vento. Ma crescerai, fin troppo in fretta – la stessa con cui io, stanotte, guardo avanti e sogno per te. Sogno che, da grande, imparerai a prenderti cura di te, delle persone che amerai, dei figli che vorrai avere. Che potrai lavorare senza guardare mai l’orologio… E non preoccuparti mai del tempo. L’importante è non perderlo, questo ca@@o di tempo: sfruttalo, usalo, mangialo, non illuderti mai che sia infinito. Non lo è. Regalati senza riserve: ogni oggi è vita”.
E’ lunghissima la lettera dell’artista, possiamo leggerla su Vanity Fair che sarà in edicola fino al 22 marzo. “Cuci le ferite di chi ti chiede ago e filo… Provoca tentazioni, desidera e, se puoi, ama… senza limiti. Abbandona l’ordine malato del senso di colpa – che sia maledetto, lui sa di cosa parlo”.