L’uomo nel buio –Man in the Dark 2 è su Netflix: recensione
L’uomo nel buio –Man in the Dark 2 è su Netflix nel catalogo del mese di agosto: la nostra recensione
Vale la pena vedere L’uomo nel buio – Man in the Dark 2 su Netflix? Senza farvi aspettare molto vi diciamo la nostra: leggerete una recensione di Man in the Dark 2 non troppo positiva. I motivi principali sono due: il film, che da qualche giorno è disponibile su Netflix, ha una trama molto debole e non ha nessun collegamento con il primo capitolo della saga, il che lascia l’amaro in bocca. Il secondo motivo è la violenza esagerata alla quale sarete chiamati ad assistere, in alcuni casi, persino immotivata.
La storia del film L’uomo nel buio – Man in the Dark 2 non sarebbe neppure troppo male ma alla fine la trama lascia ben poco, tanto che, negli ultimi minuti, si ha quasi la sensazione di non voler sapere come andrà a finire. Tra l’altro il film è a tratti davvero inverosimile per la sua narrazione poco credibile. Non ci sono i buoni nella storia: nessun poliziotto, nessun vigile del fuoco, nessun vicino pronto a chiamare il 911. E’ quasi come se i protagonisti della storia, vivessero in un futuro molto lontano e fossero i soli sopravvissuti. Ma ben sappiamo che non era questo lo scopo della narrazione del film. Dunque a nostro avviso, L’uomo nel buio – Man in the Dark non ottiene neppure la sufficienza.
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L’uomo nel buio – Man in the Dark 2 è su Netflix: la trama
Il protagonista del secondo capitolo di Man in the Dark è Norman Nordstrom (Stephen Lang). L’uomo, non vedente, vive con una ragazzina di nome Phoenix (Madelyn Grace) e il suo rottweiler in un quartiere di Detroit. La piccola è rimasta vittima di un incendio in cui perse la vita la madre. Si è ritrovata ad accettare la convivenza con lo scorbutico e violento marine che le impartisce lezioni sulla difesa personale. In realtà la bambina pensa che sia suo padre, per cui obbedisce a tutto quello che l’uomo le dice di fare. Non va a scuola con gli altri bambini, non ha il permesso di uscire di casa e deve allenarsi per scampare ai pericoli di non si sa bene cosa. La convivenza forzata con l’uomo, però, viene scombussolata dall’arrivo di alcuni malintenzionati. Norman metterà in pratica tutte le sue armi di difesa per preservare la sua “serenità familiare”. Quello che però ben presto scopriamo è che la piccola Phoenix, non è in realtà sua figlia.
Nessun flashback sul suo passato, il che non permette di capire a chi non ha visto il primo capitolo, nulla sulla sua storia. E chi invece lo ha seguito, avrebbe voluto conoscere qualche dettaglio in più. In ogni caso la trama prosegue con l’arrivo di alcuni malviventi in casa. Si pensa che siano alla ricerca di una donatrice di organi ma in realtà vogliono la bambina perchè non è figlia di Norman ma di uno spacciatore di metanfetamine. La mamma e il papà della bambina dunque sono vivi e apparentemente cercano di riprendersi la loro piccola. Quello che Tara/Phoenix non sa è che non lo fanno per amore ma vogliono da lei ben altro…
L’uomo nel buio – Man in the Dark 2: il finale
Alla fine, dopo aver visto morire uno a uno tutti i protagonisti del film, in modo fin troppo violento, vedremo sopravvivere solo la piccola Phoenix che, rimasta sola al mondo, chiederà aiuto in una casa famiglia.
L’uomo nel buio – Man in the Dark 2: bocciato
La sceneggiatura, scritta da Rodo Sayagues insieme a Fede Álvarez, non è in grado di mantenere una logica dei fatti che possano giustificare alcune situazioni. Il film non vale le quasi due ore di attenzione, e non può essere valutato in modo positivo. Un 5 è più che generoso per questa pellicola parecchio deludente.