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Festival di Venezia 2020, madrina Anna Foglietta: ha scelto Armani e una gran responsabilità

E' Anna Foglietta la madrina del Festival del cinema di Venezia, la 77esima edizione, per lei è Venezia Anna Zero (foto)

Il festival di Venezia 2020 è la prima manifestazione mondiale per il cinema in presenza e Anna Foglietta è la madrina impeccabile che dall’arrivo in laguna al red carpet ha già dimostrato quanto sia importante per lei questo ruolo. Il red carpet firmato Armani, una giacca corta doppiopetto abbinata ai pantaloni, la camicia bianca con i bottoni neri in forte evidenza, un look studiato nel dettaglio tra contrasti di linea maschile e femminilità. I tacchi a spillo, il rossetto rosso, i capelli raccolti e la sua bellezza così vera. Anche il make up è Armani Beauty mentre i gioielli indossati sono del brand Bulgari. Bracciali rigidi, anelli, cerchi ai lobi e l’immancabile mascherina nera. Il Coronavirus ha imposto ad Anna Foglietta di presentarsi con la mascherina ma ai fotografi non ha negato il suo sorriso, sul red carpet niente pose da diva ma tante risate.

ANNA FOGLIETTA PUNTA SULLA SEMPLICITA’ E L’ELEGANZA DI ARMANI PER LA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

Anche per il suo arrivo a Venezia ha scelto una mise ugualmente elegante e sempre firmata Armani, un completo giaccia doppiopetto e pantaloni morbidi nei toni del beige con mascherina abbinata. In questo caso sandali bassi e come sempre un sorriso e naturalezza disarmanti. 

Un’edizione diversa da tutte le altre nonostante Venezia ne abbia accolte altre 76, ma questa Kermesse cinematografica resta la più importante d’Italia e gli organizzatori non hanno rinunciato al festival e al contorno, ovvio che tutto è in scena con la responsabilità del momento che stiamo vivendo. Ne è pienamente consapevole anche la Foglietta, orgoliosa del riconoscimento di madrina del festival di Venezia, quest’anno più che mai.

“La vivo come fosse un anno zero. Hanno bisogno di qualcuno che incarni questo spirito di ripartenza, essendo un’idealista mi sento particolarmente felice che me lo abbiano chiesto” ha commentato prima di giungere a Venezia mente già pensava al suo discorso di oggi nella Sala Grande del cinema.

“Venezia può rappresentare, se tutti siamo rispettosi delle regole ovvero cercare di essere un po’ meno italiani e un po’ più danesi, rispettando il distanziamento anche quando, come nel mio caso, sento la mancanza del contatto fisico ma mi controllo” ha commentato al Corriere sottolineando responsabilità e leggerezza.

Credit foto La Biennale – Jacopo Salvi

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