L’amore rubato arriva al cinema: le storie di violenza sulle donne
L'amore rubato arriva al cinema: le storie di violenza sulle donne. Ecco tutto quello che c'è da sapere sul film al cinema dal 29 novembre 2016
“L’amore rubato”, ispirato all’omonimo romanzo di Dacia Maraini, è un film di Irish Brashi, distribuito da Microcinema, che parla della violenza sulle donne. Il film sarà proiettato in 32 sale il 29 e il 30 novembre prossimi, in attesa di essere trasmesso poi, dalla Rai, l’8 marzo 2017. Le protagoniste del film sono Angela, Anna e Marina. Tre donne interpretate rispettivamente da Elena Sofia Ricci, Gabriella Pession e Stefania Rocca. Angela è una professoressa 50enne rimasta sola, Anna è la fidanzata di una rockstar che la porterà allo sfinimento e Marina infine è una donna che viene picchiata dal marito ma anche una madre che dovrà fare i conti con un figlio che, all’asilo, imita il comportamento del padre.
L‘AMORE RUBATO AL CINEMA DAL 29 NOVEMBRE 2016: CAST, STORIA E TRAMA-Nel film, prodotto da Maite Bulgari-Anthos con Rai Cinema, troviamo anche Chiara Mastalli, Elisabetta Mirra, Alessandro Preziosi, Emilio Solfrizzi, Francesco Montanari, Antonello Fassari, Massimo Poggio, Antonio Catania, Daniela Poggi, Cecilia Dazzi, Luisa De Santis e Emanuel Caserio. Tra le vicende di Angela, Anna e Marina di inserisce anche quella di Alessandra, interpretata da Chiara Mastalli, una 15enne che tenta il suicidio in seguito allo stupro subito da un gruppo di ragazzi che, filmando l’accaduto, la ricattano. Dacia Maraini ha precisato che il libro nasce con l’intenzione di sensibilizzare tutti su così scottante come quello della violenza sulle donne. Si tratta di storie vere che la Maraini ha elaborato cambiando i nomi delle donne. L’amore rubato dura 60 minuti, un tempo giusto, in modo che il film possa diventare uno strumento per le scuole e per la tv. I proventi saranno devoluti all’organizzazione no profit WeWorld. Preziosi, che ne “L’amore rubato” interpreta un marito violento, pensa che “l’uomo, per fare la sua parte dovrebbe mettersi in prima linea” e che si dovrebbe “insegnare l’autostima alle bambine e, ai maschietti, a superare la frustrazione di essere alla pari”. La Pession invece ritiene che “c’è grande difficoltà a riconoscere un rapporto malato”.