Film da vedere 2011, Il Rito è arrivato in Italia
Film da vedere 2011- Recensioni Il Rito Regia di Mikael Håfström Ispirato dal libro M. Baglio, Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi, Sperling & Kupfer Mikael Kovak (Colin O’Donoghue) è uno scettico diacono americano ex becchino che, in preda a una forte crisi di fede, viene mandato dai superiori a Roma per […]
Film da vedere 2011- Recensioni
Il Rito
Regia di Mikael Håfström
Ispirato dal libro M. Baglio, Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi, Sperling & Kupfer
Mikael Kovak (Colin O’Donoghue) è uno scettico diacono americano ex becchino che, in preda a una forte crisi di fede, viene mandato dai superiori a Roma per diventare esorcista. Qui Padre Xavier (Ciarán Hinds) suo professore lo invita a conoscere e a collaborare con Padre Lucas Trevant (Anthony Hopkins) anziano gesuita ed esperto esorcista della capitale.
In un reticolato di complessi, sempre più angoscianti e al contempo appassionanti, esorcismi Michael si troverà faccia a faccia col demonio dunque faccia a faccia coi propri dubbi, le proprie ansie e paure. Saprà affrontarle con sempre più determinazione, guidato saggiamente da Padre Trevant e da una fede via via sempre più crescente fino alla presa di coscienza finale. Proprio sul finale, forse non troppo a sorpresa, la pellicola raggiunge il suo apice, trova una sua perfetta simmetria. Il cerchio si chiude, tutto, nel mistero della fede, si risolve pacificamente.
Ispirato a fatti e personaggi realmente accaduti presi dal libro omonimo, Håfström mette in scena un bel testo filmico, disseminato qua e là di diverse citazioni dal più famoso L’Esorcista di Friedkin e al contempo cadendo in qualche fastidioso errore rituale (in particolare quello più grave: un esorcismo non può essere celebrato da un diacono). Mi sembra giusto sottolineare alcuni punti su cui il regista riesce a colpire lo spettatore. Innanzitutto il senso di morte che aleggia, sin dalle prime sequenze, su tutto il film: Mikael inizialmente lavora come becchino nella ditta di pompe funebri del padre. Il ricordo angosciante delle salme che lui stesso era incaricato di vestire lo insegue continuamente. Lo spettatore sente quasi una cappa di pesantezza avvolgere tutta la vicenda.
Il sonoro segna un altro punto fondamentale: gli sbalzi di intensità nelle voci formano una dicotomia affascinante. Le urla degli indemoniati contrastano i saggi consigli di padre Trevant spesso sottovoce, spesso quasi bisbigliati. Più che dalla musica, è facile rimanere coinvolti dagli scontri verbali fra l’esorcista e il demonio. Proprio come nei film di guerra le urla segnano il momento piu’ importante del duello. Infine, la scelta cromatica. La classica risoluzione in chiave bassa crea angoscia; chi osserva l’oscurità si rende conto che fra poco l’orrore sarà presente sullo schermo. Viene quindi contrapposta la luce delle stanze vaticane, il bianco candido dell’abito di Padre Xavier, professore di Mikael. Lo scontro Luce/ Oscurità allegorico delle Scritture viene reso molto bene dalla messa in scena e dalla scelta della luce. Hokpins ormai maestro delle parti piu’ complesse, ma d’altronde lo conoscevamo già sin dai tempi de Il Silenzio degli Innocenti, affianca il bravo e contrito O’Donoghue in un ruolo altrettanto complesso e coscienzioso.
Vivamente consigliato per coloro che amano il genere horror e in particolare per chi ha già saggiato film come L’Esorcista o L’Esorcismo di Emily Rose. Le tante sfumature religiose e psicologiche rendono il prodotto ancora più ricco.
Gabriele Scardocci
Ho visto il film ieri…Hopkins è come sempre eccezionale! Bel film,lontano da zombie e frattaglie varie e proprio per questo da annoverare in un genere horror di classe!Non se ne può più di quegli horror in cui si vedono scene da macelleria di serie C ! Il Rito è un horror in cui si respira aria di qualità e soprattutto adoro i film basati su storie vere. E’ un film che induce a riflettere sicuramente sui concetti di bene e male,sulla fede e sulla sua potenza,sulla nostra coscienza e su come agire nella vita. Consigliato assolutamente a chi ama l’horror di livello superiore.