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Film da vedere, Sin City

Film da vedere- Recensioni Sin City Tratto dall’omonimo fumetto di Frank Miller, Sin City è un film del 2005, diretto dallo stesso fumettista e dal regista Robert Rodriguez. Accreditato come special guest director, troviamo Quentin Tarantino, che ha diretto la sequenza in macchina con Jackie Boy. La pellicola è divisa in tre episodi centrali: Un […]

Film da vedere- Recensioni

Sin City

Tratto dall’omonimo fumetto di Frank Miller, Sin City è un film del 2005, diretto dallo stesso fumettista e dal regista Robert Rodriguez. Accreditato come special guest director, troviamo Quentin Tarantino, che ha diretto la sequenza in macchina con Jackie Boy.

La pellicola è divisa in tre episodi centrali: Un duro addio, Quel bastardo giallo e Un’abbuffata di morte, ma sia nell’incipit che nel finale del film, troviamo scene di un quarto episodio intitolato Il cliente ha sempre ragione.

Trama film Sin City

Sin City è una città nera, nera quanto il peccato originale e popolata da esseri cupi, ognuno cattivo a modo suo. C’è Marv, tenero bestione con la passione per la sofferenza, altrui ovviamente; Dwight, criminale fascinoso e dispensatore di morte, che fa coppia con Gail, la bellissima quanto spietata regina delle prostitute; un bastardo giallo che stupra e sevizia le bambine, con la copertura del padre, Senatore di Sin City; Kevin, crudele divoratore di esseri umani e il suo abbietto protettore, il cardinale Roark, padrone della città della notte eterna. Ma accanto a questi loschi figuri ci sono anche Nancy, una timida ballerina di lap dance e Hartigan, difensore dell’ordine sulla via del tramonto. E nella città governata dalla corruzione e dalla violenza, le loro storie s’intrecceranno. Marv deciderà di vendicare la bella Goldie, assassinata mentre dormiva accanto a lui, Dwight cercherà di nascondere un delitto compiuto per sbaglio e Hartigan userà tutte le sue forze per salvare Nancy dal Bastardo giallo.

La pellicola è girata interamente con macchina digitale e, una curiosità davvero sorprendente, ha un’ambientazione quasi del tutto virtuale, escluse solo tre scene. Il bianco e nero è forte, metallico, tagliente e si scontra magistralmente con sprazzi di colore improvvisi che accentuano dettagli importanti, una tecnica la cui paternità risale nientemeno che al maestro della Terza Avanguardia Russa, Sergej M. Ejzenštejn e al suo capolavoro La corazzata Potëmkin.

Sin City è un’opera affascinante e avvincente, con un cast stellare e una splendida fotografia, ma l’aspetto più interessante è sicuramente il potenziale offerto dall’ibridazione fumetto-cinema e le loro reciproche influenze artistiche. E a chi crede ancora che i fumetti siano roba da bambini, consiglio vivamente la visione del film. Tenetevi forte però: le emozioni sono taglienti come rasoi.

Cristina Lucarelli

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