Film 2009, Enter the Void
Film 2009- Recensioni Enter the Void Non mi dilungherò in uno sproloquio interminabile pieno di “inutilities” artistico-cinefile che potrei capire solo io, anche perché qualcuno diceva che non hai capito una cosa sino a che non la sai spiegare anche alla nonna. Per quanto indiscutibile, questa affermazione mette a rischio tutto il mio sistema di […]
Film 2009- Recensioni
Enter the Void
Non mi dilungherò in uno sproloquio interminabile pieno di “inutilities” artistico-cinefile che potrei capire solo io, anche perché qualcuno diceva che non hai capito una cosa sino a che non la sai spiegare anche alla nonna. Per quanto indiscutibile, questa affermazione mette a rischio tutto il mio sistema di conoscenze, quindi magari è meglio non crederci o crederci in parte… del resto le nonne non è che capiscono proprio tutto tutto, hanno pure la loro età eh..
Dopo questo breve ma più che necessario preambolo vi dico che descriverò il film in poche parole, perché si tratta di una di quelle pellicole che vanno a vedere in pochi, e di quei pochi quasi tutti si impegnano in interpretazioni ricavandone significati metafisici-astro-spazio-temporali che spesso non trovano un fondo di realtà. In Enter the void c’è poco da capire, perché più che di un film (secondo i canoni classici del termine) si tratta di un’esperienza. Più che con i contenuti, il film cerca di colpire e mettere in crisi lo spettatore andando a trapanare la sua corteccia visiva come farebbe una salutare dose di mescalina. Enter the void fa infatti il suo primo passo proprio con una bella dose e sin dai titoli di testa ci scaraventa in un tormento martellante fatto di alterazioni visive, che andranno a ripetersi più volte, alternate da momenti di equilibrio narrativo. Ci verrà così raccontata la storia di due fratelli orfani legati da un rapporto incestuoso che sembra essere il motore della loro sopravvivenza e del loro reciproco istinto di protezione. Lui, uno spacciatore con problemi di droga, lei, una stripper di fama, con tutti i requisiti come da bando di concorso. La morte di lui nelle primissime fasi del film sarà un buon pretesto per far continuare questa esperienza mistico-psichedelica dopo la morte, ottimo espediente per raccontare un “viaggio” in cui il legame tra i due non si dissolve ma trascende il concetto di vita.
Francesco Vassallo
Un tantino pretenziosetta la recensione…e poco professionale. Chi è il regista? chi sono gli attori? sembra scritta più per l’ansia di esibire la capacità di scrittura che altro. Più umiltà e più serietà nelle cose.