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Festival del Cinema Mediterraneo, incetta di premi per il cinema italiano

Anche quest’anno e per la sesta volta consecutiva, il Cinema italiano torna vincitore dal Festival du Cinéma Méditerranéen de Tétouan

Il cinema italiano fa incetta di premi al Festival del Cinema Mediterraneo di Tétouan che ha chiuso da poco la sua 20° edizione. Traghettate verso l’altra sponda del Mediterraneo dal Medfilm Festival di Roma – che proprio con questo appuntamento inaugura il suo ventesimo anno di attività – le pellicole italiane conseguono anche quest’anno importanti risultati nelle tre sezioni principali.

MIELE di Valeria Golino ha vinto infatti il Prix Azzeddine Meddour pour la Première Oeuvre (del valore di circa 2.000 euro). La giuria, presieduta dal maestro del cinema sirianoMohamad Malas e composta da Caterina d’Amico, Direttore della Casa del Cinema e Preside del CSC, dall’attrice marocchina Fatima Khair, dall’attore e regista francese Pascale Thoreau e dalla giornalista e critica cinematografica Barbara Lorey de Lacharrière, ha così motivato il premio: Opera matura, sceneggiatura luminosa da un soggetto delicato, acuta direzione degli attori”.

Nella sezione documentari si è distinto Un Homme médiocre en cette époque de prétendus surhommes di Angelo Caperna – racconto dell’ascesa del fascismo dalla prospettiva diRanuccio Bianchi Bandinelli, uomo di cultura discendente da un nobile casato senese, che ha vinto il Prix Spécial du Jury (del valore di circa 2.000 euro).

Il Grand Prix de la Ville de Tétouan del concorso cortometraggi è andato ad Antonio De Palo per il suo Volti, riflessione sui processi di integrazione, ambientato in un piccolo teatro storico e recitato da un cast misto di attori disabili e normodotati (del valore di circa 3.500 euro).

Una vittoria, quella dei film italiani che dimostra come, quando c’è la voglia e l’interesse di intercettare le sensibilità altrui, è facile non sbagliare e individuare ciò che piace dall’altra parte del Mediterraneo“, commenta la direttrice del Medfilm Festival di Roma,Ginella Vocca, che per il sesto anno consecutivo ha portato a Tétouan la selezione italiana. “Non è un caso – aggiunge – che da sei anni a questa parte gli italiani vincano premi.L’unico modo per conoscersi è avere a che fare gli uni con gli altri, confrontarsi e cercare la strada per comunicare, e benchè il festival di quest’anno fosse un po’ debole nella selezione dei film, ha comunque raggiunto l’obiettivo di diventare un luogo di incontro per un gran numero di operatori dell’area, registi, autori, critici cinematografici provenienti da Algeria, Tunisia, Spagna, Egitto, Francia, ecc… “. Purtroppo  sono poche in Italia le piazze che propongono pellicole firmate da registi della regione, “Al di là del lavoro e della tecnica, quel che viene fuori da questi film sono i Paesi. Storie molto intime, calate in contesti sociali che dipingono realtà che è molto difficile conoscere e quindi su cui potere riflettere” sostiene dal canto suo Caterina d’Amico, ospite della delegazione italiana insieme a Mario Brenta.

Gli altri film italiani presentati al Festival di Tétouan sono stati: L’intrepido di Gianni Amelio, programmato nell’ambito del focus Cinema e Diritti umani e Sta per piovere di Haider Rashid, in competizione nel  concorso internazionale.

Il MEDFILMfestival – Cinema del Mediterraneo a Roma da appuntamento a luglio, dal 4 al 13, con un ricco programma di film, anteprime, focus ed eventi speciali. In attesa della storica 20a edizione, Ginella Vocca aggiunge: ”Torniamo a Roma con tanta voglia di lavorare, come sempre, meglio di sempre, ma con una ormai evidente preoccupazione che deriva dall’assenza di certezze di budget. Allo stato attuale della produzione sappiamo di poter proporre un programma estremamente interessante e vario, speriamo dunque di non doverci fermare”.



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