In grazia di Dio, la nostra recensione
In grazia di Dio ecco la nostra recensione dopo aver visto il film ambientato in Salento che racconta la storia di quattro donne coraggiose, diffidenti ma con gli attributi
Un film che in queste ore sta ricevendo tanti complimenti da più parti, forse ci ritroviamo al massimo nelle parole con cui Roberto Saviano ha commentato In grazia di Dio la pellicola di Edoardo Winspeare. Il Salento, terra che dà e non toglie perchè a togliere sono le banche, le finanziare, la globalizzazione che avanza in modo negativo in un mondo in cui sembra invece essersi tutto fermato. Non potevano quindi che raccontarvi anche le nostre sensazioni nella recensione di Ultime Notizie Flash per i lettori. Ricordiamo sempre che le nostre recensioni non sono scritte sempre da esperti di cinema ma da chi va a pagare un biglietto, guarda il film e poi lo commenta da spettatore. E allora buona lettura!
Scriveva ieri Roberto Saviano sul suo profilo Facebook: “In grazia di Dio…La prima vera opera su cosa stiamo diventando e cosa stiamo perdendo. Un suggerimento, forse, per comprendere da dove poter ripartire. Winspeare dà lezione a tutto il cinema italiano, sempre più postura e maschera. Si libera delle piaggerie estetiche, delle furbizie d’autore e torna a scegliere di capire, di scovare il bello, di rintracciare l’errore, l’inganno. Con semplicità, eleganza, con il desiderio di raccontare. Questo film pone la corona d’ulivo sulla testa dell’attrice protagonista Celeste Casciaro, senza dubbio l’attrice italiana in questo momento più originale per capacità espressive e tensione.”
In grazia di Dio è la storia semplice ma complicata di una famiglia tipica del sud Italia. Il padre tanti anni prima è emigrato all’estero. Ha portato i soldi nel piccolo paesino sperduto del Salento e ha dato ai suoi figli la possibilità di sognare con una piccola fabbrica a conduzione industriale. La sistemato così i tre figli. Fino a quando in Italia è arrivata la crisi e all’estero ci sono gli “schiavi” che lavorano senza dire nulla a cifre improponibili. Si chiama concorrenza, si chiama disparità e poi alla fine si chiama disoccupazione. E ci sono i debiti quelli presi con le banche che sembrano esserti sempre di grande aiuto al momento giusto ma che poi si ricordano solo quando c’è da fare bottino pieno…Ma per fortuna c’è la terra quella che fin troppo spesso abbiamo dimenticato chiudendoci al sabato pomeriggio in un centro commerciale invece che fare una passeggiata per cercare le lumache con i nostri bambini che fin troppo spesso pensano che un pollo sia quello che si vende nelle confezioni del supermercato.
In Grazia di Dio ci racconta la storia di quattro donne guidate da Adele ma anche dalla nonna personaggio chiave della narrazione. Una storia in cui gli uomini hanno tante colpe ma poco si assumono la loro responsabilità preferendo cercare delle soluzioni alternative o affidarsi dalle donne. Figlie che ripetono gli errori delle madri e il passare del tempo che ti indurisce e ti fa dimenticare di quanto sia bello giocare con un papavero. E poi ti rendi conto che quella ricchezza che per lungo tempo avevi lasciato da parte ritenendola solo “terra” e la casetta di campagna potrebbe renderti ricca per sempre…Quando capisci che la ricchezza però può non essere necessariamente legata a una cifra in denaro riacquisti quello che il tempo ti ha tolto ma che la terra ti può ridare. La felicità di chi vive in grazia di Dio.