De Gregori: “Fare musica deve poter essere un lavoro”
Da Bari, dove è stato premiato per l'album Sulla strada, il cantautore romano ribadisce: "La musica va tutelata e con essa tutto il mondo che le gira attorno"
Nell’Italia della disoccupazione giovanile al 40%, c’è posto per chi aspira a lavorare – sì, lavorare, ovvero qualcosa che ti permetta di vivere del frutto del tuo impegno – nel mondo della musica? Forse sì, forse no, ma la speranza è quella che tra gli impegni dei politici vi sia la rivalutazione della tanto bistrattata cultura e, nello specifico della musica.
Perché fare musica non è soltanto un piacere, dovrebbe poter essere anche una professione, non solo per le star. Parola nientepopodimeno che Francesco De Gregori.
Il cantautore romano è intervenuto al Medimex di Bari dove è stato premiato dall’Academy Medimex per il successo dell’album Sulla strada, considerato miglior album 2013.
De Gregori, nel corso della premiazione ha dichiarato: “Che chi fa musica non lavori, è una vecchia barzelletta che non voglio più sentire. La musica va tutelata e con essa tutto il mondo che le gira intorno“.
Il musicista ha poi continuato sostentendo che “spesso fare il cantante non viene considerato un lavoro, i commenti che senti sono del tipo ‘sempre meglio che lavorare’. A parte che non è così, e non vorrei più sentire di queste cose, ci si dimentica sempre che oltre ai cantanti c’è chi fa promozione, chi stampa i dischi, chi monta i palchi, chi si occupa delle luci… ci sono moltissime persone che lavorano in questo settore, ed è indispensabile rispettarle e tutelarle. Quando la musica va in crisi non patiscono solo i cantanti che vendono meno dischi, ma soffrono tutti quelli che lavorano intorno a loro”.