Cannes 2013: Bling Ring e la venerazione per le celebrities
Un film shock racconta la vita di un gruppo di wannabe ossessionate dalle star e pronte a tutto per emularle, anche ad infrangere la legge
La venerazione nei confronti delle celebrità può diventare un ossessione. Giovani ammiratori di star internazionali che perdono di vista la realtà e cercano ogni modo per emulare il proprio idolo. Ragazzi che perdono il contatto con il mondo circostante, che trovano ogni mezzo, legale o no, per avvicinarsi al loro artista preferito. Non è un film, o meglio è anche un film, ma ispirato alla realtà. The Bling Ring racconta la storia di una banda di ragazze completamente e totalmente ossessionate dal mondo dello spettacolo e da alcuni personaggi in particolare. Seguire le mosse delle proprie star predilette su internet, tabloid e social network; infrangere proprietà private e commettere veri e propri furti nelle case delle celebrities, darsi allo sballo consumando droghe e alcol di ogni genere per festeggiare e imitare i fasti e la dissolutezza che sembrano contraddistinguere il mondo dello star sistem.
Impressionante – dice Emma Watson – una delle interpreti delle protagoniste della pellicola, pensare ad una simile realtà e indossare i panni una delle ragazze ossessionate dalle celebrità: “Fa un certo effetto interpretare una ragazza che vuole essere come una celebrity quando tu stessa sei oggetto di quella curiosità”, ha spiegato l’attrice. La Watson all’interno del film interpreta la leader del gruppo. “Il mio personaggio – ha concluso l’attrice – è tutto quello che ho sempre combattuto, ma questo ruolo è stato interessante. Mi ha dato un nuova prospettiva da cui guardare il mio lavoro”.
Il film è stato presentato a Cannes 66, la sessantaseiesima edizione di uno dei festival del cinema più importanti del pianeta. La regista della pellicola, Sofia Coppola, parlando del fenomeno descritto in Blind Ring, racconta di come il racconto di questo fenomeno letto sui giornali l’abbia colpita e ispirata. La Coppola, riferendosi ala realtà descritta nel film, si è espressa così, accusando la realtà virtuale di confondere e portare fuori dalla vita vera tutte quelle ragazzine definite “wannabe” il cui unico scopo nella vita sembra diventare l’emulazione della propria celebrity prediletta: “Penso che la banda del Bling Ring sia un esempio di come ad una certa età si possa confondere la realtà vera con quella finta dei social network”.