Scarlett Johansson è fidanzata ma odia la gelosia
Scarlett Johansson si è fidanzata, ma non le piacciono gli uomini gelosi
Scarlett Johansson, al momento al cinema con il film Hitchcock, ammette di essere fidanzata e che odia profondamente gli uomini gelosi. L’intervista, dove parla del suo nuovo amore, è stata rilasciata al mensile Marie Claire che le ha dedicato la copertina del numero di maggio. Ma non solo la sua attuale storia d’amore, tanti gli argomenti affrontati dalla Johansson, tra cui il doloroso capitolo del suo divorzio con l’attore Ryan Reynolds e il suo rapporto con i social network. Per prima cosa, afferma che la mossa giusta per conquistarla da parte di un uomo non è assolutamente la possessività: “Non mi piace il comportamento geloso. Non mi importa chi controlla ogni tanto, ma quando qualcuno è geloso in maniera passivo-aggressiva, è davvero poco allettante perché mostra una sorta di insicurezza …. Chi vuole il controllo si tutto è terribile… Nessuno potrà mai apprezzare una cosa del genere”. E sicuramente l’attuale fidanzato non avrà commesso questo passo falso, infatti racconta che l’amore con il manager francese Romani Dauriac è nato dopo un party organizzato in occasione dello spettacolo “La gatta sul tetto che scotta” che la vede protagonista a Broadway. Ecco cosa ha raccontato: “Il giorno dopo il party il mio fidanzato ed io ci siamo detti ‘Siamo stati i peggiori ballerini del mondo ieri sera’. Sono sicura che eravamo davvero ridicoli insieme”. Ed è così che è nata la sua storia d’amore. Invece, a proposito del suo matrimonio finito male nel 2010 (l’ex marito è ora sposato con Blake Lively, la Serena della serie tv Gossip Girl) dice: “Be’, non è stato molto tempo fa ma credo di aver avuto una discreta quantità di tempo per elaborare l’esperienza ed essere in grado di andare avanti. Continuo a conoscere meglio me stessa man mano che il tempo passa, e questo mi aiuta nelle mie relazioni”. E per concludere, anche una parola per i social network, dei quali dice che “Tutto questo mi fa impazzire. Non capisco questo bisogno di ‘condividere’. E’ quasi come se fossimo noi a sfruttarci per sentirci ‘visti’”.
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