Film più belli, La fine è il mio inizio con Elio Germano
Film più belli – Probabilmente molti di noi hanno sentito nominare – o forse hanno letto qualcosa – del giornalista fiorentino Tiziano Terzani, che con la sua sensibilità e profondità ha sempre trattato nei suoi libri temi filosofici e spirituali. Proprio a partire dall’ultima opera di Terzani, completato dal figlio quando ormai il saggista era […]
Film più belli – Probabilmente molti di noi hanno sentito nominare – o forse hanno letto qualcosa – del giornalista fiorentino Tiziano Terzani, che con la sua sensibilità e profondità ha sempre trattato nei suoi libri temi filosofici e spirituali. Proprio a partire dall’ultima opera di Terzani, completato dal figlio quando ormai il saggista era ormai deceduto, è stato prodotto un film dallo stesso titolo del libro La fine è il mio inizio. La scelta degli attori a nostro avviso ha funzionato abbastanza: l’esperto Bruno Ganz, citiamo i film più recenti che a nostro avviso lo rendono famoso: Luther, La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, accompagnato invece da Elio Germano nei panni del figlio ribelle. La regia è di Jo Baier ma il colpo di genio, a nostro avviso, sta nell’aver affidato la colonna sonora a Ludovico Einaudi. In un contesto filmico come questo, denso di autobiografismo, atmosfere e meditazioni, le ottime creazioni del compositore torinese aiutano non solo la pellicola a procedere a passi svelti, ma anche lo spettatore a immedesimarsi sempre più negli eventi raccontati, oltre che nei personaggi stessi. Un viaggio lungo e tortuoso nella vita del ricercatore Tiziano Terzani, che a parte qualche momento particolarmente lento, non annoia mai. Un altro bel film esistenziale che ci aiuta a riflettere sul senso della nostra vita.
La trama di La fine è il mio inizio:
Il giornalista e scrittore Tiziano Terzani (B. Ganz) sente che ormai non ha ancora molto da vivere e così chiama suo figlio Folco (E. Germano) per accompagnarlo negli ultimi momenti dell’esistenza terrena. In un lungo colloquio, Tiziano racconta al figlio tutte le sue esperienze giornalistiche e di saggista, come inviato in tutto il mondo. E pian piano, la morte non fa più paura consapevole che essa è solo l’inizio di un’altra vita…
Gabriele Scardocci