Salute

Deficit dell’attenzione: come individuarlo nei bambini

Avete mai sentito parlare della sindrome da deficit d'attenzione? Ecco come individuarla nei bambini

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Poco studiata e quasi sconosciuta fino a pochi decenni fa, la sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività (conosciuta con l’acronimo inglese ADHD) è un disturbo neuropsichico caratteristico dell’infanzia e dell’adolescenza, ma che può accompagnare anche nell’età adulta. In Italia questo disturbo solitamente non viene trattato con farmaci, salvo nei casi più gravi, e si cerca di arginarne le conseguenze con la terapia psicologica comportamentale.

Ma come individuare la presenza del disturbo nei bambini?

A volte i primi campanelli d’allarme si hanno ancora in età prescolare: il bambino è eccessivamente impulsivo, irrequieto, fa fatica a seguire delle indicazioni: anche se dimostra una spiccata intelligenza e capacità d’espressione, non riesce a portare a termine un’attività.

Come individuare la sindrome da deficit d’attenzione nei bambini

Con l’inizio della scuola, la situazione si complica: gli si richiede di rimanere molte ore seduto dietro a un banco e a concentrarsi su un compito o su un’attività, ma la sua mente va dove vuole e basta nulla per distrarlo. Anche se questa è una situazione comune alla maggior parte dei bambini, nel momento in cui la mancanza di attenzione pone grosse difficoltà nello studio, ma non solo, anche nelle relazioni in famiglia e con i compagni, questo è il momento di intervenire con delle indagini più approfondite.

In questa fase è importante determinare, con l’aiuto di uno psicologo, quale sia il problema alla base. L’ADHD ha spesso alcuni segnali in comune con i disturbi dell’apprendimento quali dislessia, disgrafia, discalculia, ma è importante sottolineare che si tratta di problematiche diverse. L’incapacità di concentrarsi e di portare a termine un compito potrebbe anche non essere dovuta a problemi neuropsichici di alcun tipo, ma essere sintomo di poca motivazione causata da problematiche legate ai rapporti del bambino con l’insegnante o la classe.

Una volta stabilito che si tratta della sindrome di deficit di attenzione, come aiutare i propri figli in età scolare a convivere con questo disturbo e ad ottenere comunque buoni risultati?

Per un bambino o un adolescente può essere molto frustrante convivere con questo disturbo perché può capitare spesso che si senta dire da insegnanti o genitori cose come “non fai attenzione”, “perché non ti vuoi impegnare?”, “se solo ti applicassi di più, ci riusciresti” e altre frasi del genere. Ma è importante capire che non dipende dalla volontà del bambino e che anche lui vorrebbe riuscire e ottenere buoni risultati. Le critiche al suo apparentemente scarso impegno non solo non lo aiutano, ma si corre anzi il rischio di far sì che il bambino si chiuda in se stesso o assuma un atteggiamento di ribellione e rifiuto dello studio.

D’altra parte per molti genitori motivare e incoraggiare i bambini con questo tipo di disturbo può rappresentare una sfida non da poco. GoStudent, un sito per trovare ripetizioni di inglese, matematica e altre materie e che ha anche un interessante blog con consigli per i genitori, in questo articolo dà alcuni utili suggerimenti su come aiutare bambini e ragazzi con ADHD con lo studio a casa: tra i consigli, quello di limitare le fonti di distrazione dall’ambiente di studio e di suddividere i compiti in attività più brevi interrotte da pause regolari. 

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