Relazione fra Covid-19 e svapo: le prime risposte della scienza
Smentite le fake news sulla correlazione tra uso della sigaretta e covid-19: ecco cosa dicono gli esperti
Già da qualche anno esistono in commercio le sigarette elettroniche o e-cig, introdotte sul mercato come una trovata per accompagnare il fumatore a smettere di fumare. Hanno avuto fin da subito ampio successo e, nel tempo, sono stati sviluppati modelli sempre più evoluti. Ma non sono mancate le polemiche e gli attacchi nei confronti delle sigarette elettroniche.
Numerosi sono stati gli studi sulla dannosità di questo nuovo modo di fumare, chiamato svapare.
Il funzionamento della sigaretta elettronica consiste in un apparecchio composto da un serbatoio con il liquido (che contiene l’aroma liquido, con nicotina o senza), un atomizzatore che trasforma questo liquido in vapore e da una batteria. Il vapore prodotto è totalmente inodore, per cui è consentito utilizzarla anche in luoghi dove normalmente vige il divieto di fumare.
La sigaretta elettronica produce del vapore ma non avviene il processo di combustione, che nelle sigarette tradizionali è di circa 4.800 sostanze, di cui circa 70 attestate come cancerogene, per questo viene considerata meno dannosa della sigaretta tradizionale.
Gli studi scientifici sulle sigarette elettroniche
Sono stati compiuti vari studi sulle sigarette elettroniche, da uno dei quali risulta che la sigaretta elettronica non sia funzionale allo smettere di fumare poiché, su in campione analizzato di svapatori, solo una piccola percentuale aveva smesso. Per quanto riguarda, invece, la dannosità della sigaretta elettronica, è stato dimostrato che i rischi per la salute rispetto al fumare in modo tradizionale sono ridottissimi. Analizzando i componenti del liquido, infatti, si trovano solo prodotti non nocivi per la salute, quali acqua, nicotina, glicerolo vegetale, aromi chimici e glicone propilenico.
Nuovi dubbi sulle e-cig correlate al Covid-19
Alcune recenti polemiche hanno messo in relazione la sigaretta elettronica al diffondersi del Covid-19. La prima fake news circolata nei giorni scorsi afferma che il vapore della e-cig possa trasmettere il Covid. Moltissimi utilizzatori e non, allarmati, si sono rivolti direttamente al numero di assistenza dell’Associazione Nazionale per i Vapers Uniti (ANPVU) per avere maggiori delucidazioni in merito. Per fugare ogni dubbio, l’Associazione si è rivolta al dottor Fabio Beatrice, un luminare in campo medico, diffondendo l’intervista, il quale ha dichiarato che non ci sia alcuna possibilità di diffusione del virus attraverso il vapore della sigaretta elettronica, a meno che un soggetto positivo non tossica mentre sta esalando il vapore.
Un altro punto che si è voluto approfondire è stato il rischio tra fumatori, vapers e Coronavirus. Si sa che l’organismo dei fumatori è più a rischio in caso di contagio da Covid, poiché il fumo di sigaretta ha degli impatti sulle capacità polmonari e, di conseguenza, aumenta il rischio del delinearsi un quadro clinico più grave.
Non c’è nessuno studio scientifico che dimostra che anche i fumatori elettronici abbiano lo stesso grave decorso, al momento questa possibilità è in fase di studio e monitoraggio, ma nulla è stato confermato. Gli svapatori dovrebbero essere meno soggetti, però, a un decorso peggiore perché partono da una situazione meno compromettente dal punto di vista cardiovascolare e respiratorio.
In conclusione, è possibile affermare che non esistono pareri negativi da parte della scienza sul fumo elettronico che riduce gli effetti dannosi della combustione del tabacco e di tutte le altre sostanze contenute nella sigaretta tradizionale.
In ogni caso, tutti gli esperti si trovano perfettamente d’accordo nell’affermare che la cosa migliore sarebbe smettere di fumare, così come indicato anche dalle linee generali dettate dall’OMS.