Salute

Tattoo, pericolosi per la salute: le ultime notizie

I nuovi inchiostri per tattoo sono nocivi per la salute

I tattoo fanno male alla salute. Questo è quanto è stato rilevato nel corso dell’American Academy of Dermatology (Aad) che si è tenuto in Florida, a Miami, dove erano presenti i migliori dermatologi del mondo. A quanto pare, i nuovi inchiostri utilizzati per i tattoo, avrebbero fatto registrare un aumento di reazioni anomale, come le allergie, ma anche di infezioni che possono essere definite gravi. Dunque, la nuova composizione dell’inchiostro attualmente utilizzato per i tattoo, sarebbe da rivedere, in quanto nociva. Ad affermarlo, è un professore universitario di dermatologia, in servizio presso Seattle, all’University of Washington,  Michi Shinohara, che rende noto l’incremento del numero di “allergie, prurito, formazione di cisti e arrossamenti“, in seguito al primo tatuaggio, spesso addirittura nei giorni immediatamente successivi, ma anche dopo mesi o anni. Inoltre, si registra anche un peggioramento di eczemi e psoriasi, e altre malattie croniche inerenti la pelle. Ma non è tutto, in quanto emerge anche una correlazione tra questi inchiostri e la sarcoidosi, malattia autoimmune che si manifesta con granulomi e può addirittura arrivare ad intaccare gli organi interni.

Shinohara dichiara inoltre che “gli inchiostri moderni contengono coloranti azoici“, come quelli in uso nelle industrie che producono vernici per automobili, tessuti e stampa, e sono presenti anche pigmenti derivati della plastica. In questo caso bisogna stare attenti soprattutto ai colori caldi, come giallo, rosso e corallo. Si può così incorrere, ad esempio, in “infezioni microbatteriche atipiche“. Le reazioni della pelle ai tattoo, possono avere in tal modo l’effetto negativo di non far emergere immediatamente la presenza di un melanoma. I tatuaggi possono anche provocare “infezioni come epatiti B e C“.

Per quel che concerne la situazione nel nostro Paese, è il responsabile dermatologia infiammatoria e allergologica presso il San Gallicano di Roma, Antonio Cristaudo, ad evidenziare la situazione. In Italia, la percentuale dei ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni che ha almeno un tatuaggio è del 6,6%, e si registra un aumento delle reazioni allergiche.



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