Ospedale San Camillo al collasso: intervengono i Nas
L'Ospedale San Camillo di Roma è in una situazione di piena emergenza. La denuncia è partita dai medici interni alla struttura che chiedono aiuto ma non vogliono che si parli di ospedale della vergogna.
L’Ospedale San Camillo di Roma è ormai denominato l’ospedale della vergogna ma i medici rifiutano questi titoloni perché sono loro stessi ad avere denunciato per primi la gravità della situazione. L’ importante struttura ospedaliera è al collasso mentre i pazienti si chiedono se sia ancora un diritto ammalarsi ed essere curati. Così dovrebbe essere e per questo i sanitari del San Camillo sembrano fare di tutto, ma chi ha la sfortuna di dover ricorrere al pronto soccorso trova stanze sovraffollate, malati distesi su materassi poggiati a terra nei corridoi, scarsissima pulizia e a volte manovre dei medici che andrebbero fatte altrove. Sconvolge la foto di un uomo disteso a terra che necessita di un massaggio cardiaco, praticato sì dai medici ma in una condizione inaccettabile.
I medici del San Camillo chiedono che l’allarme venga risolto al più presto ma allo stesso tempo sperano che le difficoltà in cui gli stessi lavorano non diventino un modo per fare politica. La colpa è nei debiti e nelle efficienze passate, nei tagli alla sanità. Manca personale, manca organizzazione, manca la dignità di chi non doveva permettere che tutto ciò accadesse.
I parenti dei pazienti ricoverati anche in gravi condizioni al pronto soccorso, e ripetiamo ricoverati al pronto soccorso, denunciano anche altro: l’inaccessibilità dei servizi igienici, il freddo gelido nelle sale di attesa, la mancanza di notizie dei loro cari entro tempo normali, l’entrata incustodita di notte del pronto soccorso.
Dopo la denuncia ieri mattina i Nas hanno visitato il pronto soccorso del San Camillo. I carabinieri hanno rilevato alcune violazioni che i vertici dell’Ospedale hanno giustificato dovute a causa di forza maggiore. I Nas faranno rapporto alla Procura e la stessa deciderà se procedere o archiviare il caso.
E’ un’emergenza che deve essere risolta in fretta, lo spazio sembra esserci ma serve altro personale perché ammalarsi è un diritto.