Pronto Soccorso: arriva codice rosa per le vittime di violenza
Circa un anno fà a Grossetto, cominciò la sperimentazione circa l’introduzione di un nuovo codice presso il Pronto Soccorso, ovvero il “Codice Rosa”, con la funzione di riservare un percorso speciale per le vittime di violenze, tra cui bambini, donne, omosessuali e immigrati. Questa iniziativa ad un anno dal suo trascorso, ha riportato esiti positivi […]
Circa un anno fà a Grossetto, cominciò la sperimentazione circa l’introduzione di un nuovo codice presso il Pronto Soccorso, ovvero il “Codice Rosa”, con la funzione di riservare un percorso speciale per le vittime di violenze, tra cui bambini, donne, omosessuali e immigrati.
Questa iniziativa ad un anno dal suo trascorso, ha riportato esiti positivi in quanto ha consentito l’emersione di 300 casi di violenze con una media di circa 30 casi al mese, cosa che prima accadeva molto di rado. Questo modello dunque ha permesso di incrementare un maggior livello di partecipazione da parte dell’opinione pubblica sempre più sensibili ai temi della violenza sulle fasce deboli. Cosa molto importante di questo modello è il lavoro che c’è dietro a questo “apparente codice rosa”. Infatti, una persona vittima di violenza che arriva in pronto soccorso con codice rosa, attiva tutta una serie di servizi: a partire da cure mediche congiunte a sostegno psicologico da un lato, e l’attivazione immediata delle forze dell’ordine dall’altro che procederanno alle indagini per l’identificazione degli autori delle violenze.
Insomma si tratterebbe finalmente di un’azione degna di nota a cui anche le altre Asl toscane avrebbero deciso di aderire, difatti l’iniziativa verrà adottata anche nei comuni di Lucca, Viareggio, Arezzo e Prato. Ovviamente la finalità se “tutto va bene”, sarebbe quella di estendere questa iniziativa all’intero territorio nazionale, al fine di ricreare un’azione mirata importante, a favore delle vittime di violenza e contro gli abusi sulle fasce socialmente deboli.
Si tratta di un grande progetto, che secondo l’ Assessore Regionale al Diritto della Salute, Daniela Scaramuccia insieme al Procuratore Generale di Firenze, Beniamino Deidda “avrebbe dimostrato la possiblità di mettere in atto azioni efficaci per le vittime“.