Vita sedentaria fa male al cuore, c’è l’auto-test per prevenire
La Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec) lancia l’allarme: dopo 6 ore passate seduti su una sedia o in poltrona, crescono i rischi di infarto e ictus. Le probabilità aumentano di circa il 20% per gli uomini e addirittura il doppio per le donne. Se si considera che il 42% dei lavoratori (circa 15 […]
La Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec) lancia l’allarme: dopo 6 ore passate seduti su una sedia o in poltrona, crescono i rischi di infarto e ictus. Le probabilità aumentano di circa il 20% per gli uomini e addirittura il doppio per le donne. Se si considera che il 42% dei lavoratori (circa 15 milioni) passa almeno 8 ore al computer, le probabilità di avere gravi problemi cardiovascolari nell’arco di 10 anni aumentano del 70% nelle donne, e del 50% negli uomini.
A pensarla così sono proprio i cardiologi, riuniti in congresso a Genova fino al 2 aprile. Il presidente della Siprec, Massimo Volpi, al riguardo ha detto che ci sono evidenze scientifiche pubblicate nell’ultimo anno a dimostrazione del fatto che la vita sedentaria nuoce al cuore. Chiaramente non è questa l’unica causa scatenante dei problemi cardiovascolari: molti italiani adottano quotidianamente un’alimentazione scorretta. Il cardiologo quindi esorta tutti a cambiare abitudini, in quanto “la salute del cuore si costruisce mattone dopo mattone, proprio come una casa“.
Bisogna perciò imparare a fare prevenzione. E’ per questo che i cardiologi presenti al congresso hanno proposto l’utilizzo di due questionari, uno per i pazienti ed uno per i medici, che possano far identificare i soggetti più a rischio. I questionari verranno distribuiti quanto prima presso gli studi dei medici di base. Quelli per i pazienti conterranno dieci domande inerenti l’età, il consumo di cibi ricchi di calorie e di grassi, la familiarità con le malattie cardiovascolari, lo stress. Invece i questionari per i medici consistono in una sorta di scheda di valutazione, un promemoria da tenere in considerazione quando si ha di fronte un paziente. Questo serve a rendere il paziente consapevole del rischio che potrebbe correre, incentivandolo così a rivolgersi ad un cardiologo prima che sia troppo tardi.
Ma la vita sedentaria e il regime alimentare scorretto non sono le uniche cause di problemi al cuore. Bisogna tenere sotto controllo anche glicemia, colesterolo e trigliceridi, e il questionario invita a farlo. Infatti solo tre italiani su dieci hanno questi valori nella norma.
Un segnale forte quello dei cardiologi, i quali invitano a prevenire problemi gravi. Spesso le persone non prendono sul serio i fattori che potrebbero comportare un rischio per il cuore. Bisogna invece divenire consapevoli di fronte a questa problematica per poterla affrontare al meglio.
Assunta De Rosa