Salute

Alzheimer: trovati 5 nuovi geni predisponenti

C’è una grandissima novità che riguarda chi è malato di Alzheimer, grazie alla ricerca infatti sono stati fatti importantissimi passi avanti per capire quale sia l’origine della malattia e provare a trovare una cura. Sono stati trovati 5 nuovi geni predisponeti. Si tratta di una  ricerca che è stata coordinata dall’istituto di Parigi con  l’ausilio […]

C’è una grandissima novità che riguarda chi è malato di Alzheimer, grazie alla ricerca infatti sono stati fatti importantissimi passi avanti per capire quale sia l’origine della malattia e provare a trovare una cura. Sono stati trovati 5 nuovi geni predisponeti. Si tratta di una  ricerca che è stata coordinata dall’istituto di Parigi con  l’ausilio di ricercatori italiani e un lavoro effettuato presso l’Università della Pennsylvania. Una vera e propria cooperazione mondiale per curare e combattere l’Alzheimer. Analizzando i geni di ben 60.000 persone e di cui solo 20.000 malate ed il resto sane, si sono scoperti 5 nuovi fattori genetici che favorirebbero l’Alzheimer (ABCA7, MS4A, EPHA1, CD2AP e CD33, questi sono i nomi dei nuovi geni).

Questi nuovi fattori genetici sembrano avere un’influenza per quanto riguarda le forme di questa malattia che non sono ereditarie. I risultati che si sono ottenuti da questo studio sono davvero impressionanti, soprattutto per quello che riguardano le funzioni di questi geni: tre si occupano del passaggio dalle molecole alle cellule, uno di essi raggruppa le proteine, e gli ultimi due molto importanti attivano l’immunità dei neuroni. Tutte queste scoperte accendono un nuovo lume di speranza per tutti coloro che soffrono di questa malattia, infatti, si va con questa ricerca sempre più avanti alla ricerca di un vaccino ed anche trovare una vera e propria cura per chi già ha questa malattia; i risultati sono ancor più sorprendenti per il poco tempo con cui sono stati ottenuti. Essere molto veloci nel trovare la cura potrebbe salvare moltissime vite, ora si aggirano a circa 35.6 milioni i malati, nel 2030 potrebbero diventare 65.7 milioni come una vera e propria epidemia.

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