Libri da leggere, Un regalo da Tiffany
Libri da leggere – Recensioni: Un regalo da Tiffany. Variazioni sul tema, ripresa in do ed ecco un vecchio motivo che ripreso e rielaborato partorisce un’opera originale e bella. Di cosa parliamo? Parliamo del libro della scrittrice irlandese Melissa Hill, Un regalo da Tiffany uscito proprio in questo settembre, edizioni Newton & Compton per un […]
Libri da leggere – Recensioni: Un regalo da Tiffany.
Variazioni sul tema, ripresa in do ed ecco un vecchio motivo che ripreso e rielaborato partorisce un’opera originale e bella. Di cosa parliamo? Parliamo del libro della scrittrice irlandese Melissa Hill, Un regalo da Tiffany uscito proprio in questo settembre, edizioni Newton & Compton per un totale di 402 pagine. L’ambientazione da cui trae spunto la Hill è preso dal libro – poi divenuto film – di Truman Capote dentro la celeberrima gioielleria di New York, Tiffany. Laddove agivano Paul e Holy Golightly, oggi lo scenario e i personaggi cambiano. Da un lato, Gary Knowles, che vi entra per comprare un braccialetto da regalare alla sua fidanzata Rachel. D’altro lato c’è Ethan Greene, accompagnato da sua figlia Daisy, che è giunto a un momento importante della sua vita: sposare la sua fidanzata Vanessa. Così Tiffany è il luogo dove acquistare l’anello di fidanzamento. Quella che sembrerebbe una banale storia di amore diventa piccante grazie alla fantasia della Hill: erroneamente i commessi scambiano le due scatoline blu. Così Gary si ritrova a regalare un anello di matrimonio a Rachel, sebbene quel progetto sia ancora lontano mentre Ethan che vuole presto convogliare a nozze si vede improvvisamente frenato. In una particolare forma di narrazione che mescola la letteratura rosa e l’intreccio giallo, la Hill riesce a tenere incollati sul suo libro anche coloro che poco amano il genere. Perché in fondo a ogni uomo c’è sentimento, passione e volontà di donarsi. Uno stile certamente leggero, al contempo nuovo e intrigante. Crediamo che di questa scrittrice dublinese sentiremo ancora parlare.
Gabriele Scardocci