Libri da leggere, Dieci donne: il nuovo libro di Marcela Serrano
Libri da leggere – Recensioni: Dieci donne. Per gli amanti della letteratura sudamericana, che hanno pianto leggendo le eterne pagine di Luis Sepulveda o che si sono appassionati alle “disavventure” di Gabriel Garcia Marquez, vogliamo oggi consigliarvi un libro che non potrete perdere di certo. Proprio fra la fine agosto e i primi di settembre […]
Libri da leggere – Recensioni: Dieci donne.
Per gli amanti della letteratura sudamericana, che hanno pianto leggendo le eterne pagine di Luis Sepulveda o che si sono appassionati alle “disavventure” di Gabriel Garcia Marquez, vogliamo oggi consigliarvi un libro che non potrete perdere di certo. Proprio fra la fine agosto e i primi di settembre è uscito in libreria l’ultimo libro della scrittrice cilena Marcela Serrano, 285 pagine per le edizioni Feltrinelli, dal titolo Dieci Donne. Un bel volume con una copertina rosea e sin dai primi momenti che lo apriamo e iniziamo a sfogliarlo, sin dalle prime battute siamo immersi, in medias res, in un ambiente femminile. Le donne sono il nucleo centrale della narrazione e della riflessione della Serrano. In particolare, come appunto dice il titolo del libro, sono dieci donne a parlare, a mettersi in gioco, con le loro vite, le riflessioni e in particolare i loro fallimenti raccontati in un freddo studio di psicoterapia. A Lupe, Luisa, Andrea, Manè, Natasha e Francisca tanto per citarne alcune la Serrano concede un capitolo ciascuna, in una scrittura asciutta e facilmente leggibile. C’è una rilettura psicanalitica che ogni donna propone della propria esistenza. Scavando dentro le proprie ansie, le resistenze, i propri soffocamenti interiori, le donne propongono al lettore una porzione dell’Io che fuoriesce. Così facendo non solo si conoscono e si riconoscono parti integranti di emozioni, sensazioni e fobie. In questo sistema di scavo archeologico psicanalitico riescono a darsi un nuovo obiettivo, un nuovo senso della vita o perlomeno ci provano. Un tentativo, difficile, ma pur sempre da farsi. Da provare.
Gabriele Scardocci