Libri da leggere 2011, Dai diamanti non nasce niente
Libri da leggere 2011 : Dai diamanti non nasce niente – Storie di vita e di giardini. Affacciandoci in libreria troviamo, fra i testi novità del mese di maggio, un libro dal titolo intrigante Dai diamanti non nasce niente – Storie di vita e di giardini. Sulla copertina troviamo, con sorpresa lo ammettiamo ma anche […]
Libri da leggere 2011 : Dai diamanti non nasce niente – Storie di vita e di giardini.
Affacciandoci in libreria troviamo, fra i testi novità del mese di maggio, un libro dal titolo intrigante Dai diamanti non nasce niente – Storie di vita e di giardini. Sulla copertina troviamo, con sorpresa lo ammettiamo ma anche con enorme piacere, che il libro è stato scritto da Serena Dandini, nel suo primo assoluto lavoro editoriale per Rizzoli. Il volume costa di 328 pagine, è molto alto e l’edizione è ben curata graficamente. Ci stupiamo, lo ripetiamo, nel leggere una Dandini, bravissima negli anni passati con tanti programmi quali ad esempio Avanzi e l’Ottavo Nano, saggista e profonda nelle riflessioni. Per sua ammissione non ha mai conseguito la laurea e pur tuttavia il libro ha grande dignità scientifico accademica. Un interrogativo apre l’introduzione ai diversi saggi – capitoli: cos’hanno in comune le storie di Maria Antonietta d’Austria, Vandana Shiva, Peter Sellers, la scrittrice Virginia Woolf, i musicisti Fabrizio De Andrè e George Harrison?
Per la Dandini il filo rosso è costituito da vicende che legano la sfera botanica giardiniera e quella esistenziale, di una vita che tende alla felicità. Analizzando dunque diversi passaggi, come ad esempio il giardino dell’Eden o un’acuta analisi della Rosa, approfondiamo diversi temi come la perfezione, la vita, il senso profondo e lo scopo quotidiano dell’individuo. Spargere fiori al posto dei cannoni è il motto, di chiaro stampo “Deandreiano”, con cui Serena Dandini vuole condurci a una visione pacifica e armonica della vita. Così il tema delle prospettive esistenziali legate all’ambito del giardino, visto come l’ambito proprio dove ognuno cura e fa fiorire la propria soggettività, dalle cattedre accademiche è portato più verso tutti i comuni mortali. Una lettura non semplice ma essenzialmente arricchente.
Gabriele Scardocci
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