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Libri da leggere 2011, Carta Straccia – il potere inutile dei giornalisti

Libri da leggere 2011 – Recensioni Carta Straccia – Il potere inutile dei giornalisti.  Giampaolo Pansa a inizio maggio di quest’anno per l’editore Rizzoli ha dato alle stampe il suo ultimo libro Carta Straccia, il potere inutile dei giornalisti. Con questo lavoro Pansa vuole festeggiare i suoi cinquant’anni di carriera giornalistica: ci racconta che è […]

Libri da leggere 2011 – Recensioni

Carta Straccia – Il potere inutile dei giornalisti.

 Giampaolo Pansa a inizio maggio di quest’anno per l’editore Rizzoli ha dato alle stampe il suo ultimo libro Carta Straccia, il potere inutile dei giornalisti. Con questo lavoro Pansa vuole festeggiare i suoi cinquant’anni di carriera giornalistica: ci racconta che è iniziata appunto a venticinque anni presso il quotidiano “La Stampa” avendo sottomano una ormai storica macchina da scrivere Olivetti; lo scrittore conosce ormai benissimo il mondo dei mass media. In questo misto fra saggio, autobiografia e critica, già dal titolo capiamo che si vuole rompere il classico modello secondo il quale la stampa costituirebbe, per utilizzare un noto titolo filmico risalente a Orson Welles, un vero e proprio Quarto Potere. Dopo tanti anni il giornalista di Libero afferma invece che esiste un vero e proprio rapporto di minoranza del potere mediatico rispetto alla triade del potere politico, economico e giudiziario. Il giornalismo dunque non può più smuovere le conoscenze, generare idee libere al di fuori di schemi imposti da altre entità pensanti; ma questo, incalza Pansa, anche per colpa della stessa categoria di giornalisti, ormai poco professionali, competenti e in grado di scrivere veri e propri brani densi di errori grammaticali. Quindi l’ideologia di giornalisti di destra (citati Feltri e Belpietro) e di sinistra (Mauro e De Benedetti) non più in grado di produrre un giornalismo di qualità. Peggio ancora e senza pietà è la condanna verso i finti Talk Show obiettivi di Saviano e Fazio. L’obiettività non può esistere per il giornalista, insegna Pansa. Può e deve invece sopravvivere il concetto di onestà, che Pansa ricava direttamente da Salvemini: onesto è il giornalista che sa raccontare diligentemente e precisamente anche i fatti che non gli piacciono o su cui discorda. Una bella lettura critica di cui fare tesoro.

Gabriele Scardocci

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