Calvizie in Italia: cause, statistiche e rimedi
Uno studio del Centro Tricologico Istituto Helvetico Sanders smentisce una serie di luoghi comuni sulla calvizie
La caduta dei capelli può determinare un momento di disagio psicosociale profondo con implicazioni negative sull’autostima personale. Si tratta di un problema che interessa davvero molto persone, colpisce maggiormente gli uomini ma può riguardare anche le donne.
Avere una conoscenza completa di questo fenomeno, esaminare le caratteristiche e le cause di questa condizione caratterizzata dalla perdita dei capelli o da un loro diradamento parziale, è fondamentale e necessario per scegliere successivamente come intervenire.
Questi dati, insieme a molti altri, sono consultabili nell’infografica “La calvizie in Italia e nel resto del mondo – Tutti i numeri sulla caduta dei capelli”, realizzata dal Centro Tricologico Istituto Helvetico Sanders, istituto che vanta un equipe di oltre 100 esperti nelle cause e rimedi alla calvizie maschile. L’infografica fornisce anche dei dati sul numero di italiani che ha deciso di ricorrere al trapianto di capelli per migliorare la propria qualità della vita.
Cos’è la calvizie e quali sono le cause principali
Quando vi è una anomala caduta di capelli occorre capire prima di tutto se si tratta di un fenomeno temporaneo oppure se ci sono patologie alla base.
Una delle tipologie di calvizie più diffuse, se non la più diffusa in assoluto, è quella androgenetica, tanto da essere più nota come calvizie comune.
Guardando alle statistiche diffuse proprio dall’Istituto Helvetico Sanders, la calvizie colpisce maggiormente le popolazioni di razza caucasica, infatti il Paese con la percentuale più bassa di calvi è la Cina, dove solo il 20% degli uomini perde i capelli.
Questa differenza è dovuta alla minore attività dell’enzima che converte il testosterone in DHT (diidrotestosterone) causando la calvizie; negli asiatici questo enzima è meno presente, per questo ci sono pochi calvi in alcune parti del mondo.
Esiste anche una predisposizione genetica alla calvizie. Alcuni geni ereditati da entrambi i genitori portano alla comparsa del disturbo, infatti la calvizie è stata classificata come disturbo poligenico.
Oltre alla predisposizione genetica ci sono altri fattori scatenanti come lo stress, le cattive abitudini alimentari e una vita troppo sedentaria. Avere uno stile di vita regolare certamente non garantisce che i capelli non cadano, però è un buon modo per prevenirne la perdita.
Calvizie maschile: rimedi
Soltanto con un esame specifico si può effettuare una diagnosi ben precisa e distinguere tra la caduta dei capelli occasionale (che può dipendere da fattori stagionali o da alcuni trattamenti a cui viene sottoposto il capello) e la calvizie. I rimedi contro la calvizie maschile consistono in trattamenti topici, terapie a base di farmaci oppure il trapianto di capelli, da zone del capo più folte ad altre più diradate. Si tratta quindi di follicoli prelevati dallo stesso paziente e reimpiantati direttamente sul cuoio capelluto.
La calvizie in Italia: tutti i numeri sulla caduta dei capelli
Come emerge dall’infografica, nel nostro Paese il 39,01% degli uomini soffre di calvizie. Per quanto riguarda le donne, in Italia è colpito il 13% della popolazione femminile, vale a dire quattro milioni di italiane.
Spesso la caduta dei capelli ed il conseguente diradamento follicolare può essere vissuta come un prematuro invecchiamento, capace di generare insicurezza riguardo alle proprie capacità relazionali, provocando ansia e, in alcuni casi, anche depressione.
Dalle indagini è emerso, infatti, che il 65% degli italiani ritiene che la calvizie sia l’inestetismo peggiore con il quale doversi confrontare; probabilmente è anche per questo che circa 100.000 persone hanno scelto di fare un trapianto di capelli nell’ultimo anno (dati aggiornati al 2019), per ritrovare maggiore sicurezza in se stessi e provare ancora il piacere di accarezzare una chioma fluente.