Urlare con i figli non serve e genera comportamenti negativi
Urlare con i figli non serve a niente ed inoltre produce in loro risposte negative. Ecco quali sono le conseguenze della violenza verbale
Urlare con i figli non serve a niente e inoltre genera comportamenti negativi in risposta alle urla dei genitori. Dunque alzare la voce è inutile e controproducente per tutti. Invece la comunicazione dei figli con i genitori dovrebbe avvenire in maniera pacifica e improntata al dialogo reciproco, senza l’imposizione di regole ed evitando sicuramente punizioni corporali. Atteggiamenti del genere vanno ad azzerare il rapporto paritario in cui dovrebbe esserci uno scambio educativo e non un’imposizione. Questo discorso vale per i figli di tutte le età ma soprattutto con pre-adolescenti e adolescenti.
PERCHE’ URLARE CON I FIGLI NON SERVE A NIENTE E SI RIVELA CONTROPRODUCENTE
Urlare con i figli, così come imporre qualcosa, porta ad un disequilibrio nel rapporto con i genitori. Dunque il figlio sente di non potersi affidare al dialogo con l’adulto. Dunque nasce un rapporto di opposizione tra genitori e figli e dunque si tenderà a rifiutare qualsiasi cosa l’adulto dica. I genitori se sculacciano, alzano la voce, puniscono, si mettono in opposizione palese con il figlio che reagirà di conseguenza. I ragazzi pre-adolescenti e adolescenti, quindi, sentendosi minacciati, diventeranno più aggressivi e non ascolteranno ciò che i genitori dicono.
Il comportamento sociale dei figli con genitori che urlano, sarà meno equilibrato. Ne possono conseguire disinteresse allo studio scolastico, irrequietezza, mancato rispetto delle regole, bullismo.
Questo non vuol dire che un genitore che alza la voce sia da condannare. Infatti a tutti sarà capitato di farlo in momenti di stanchezza o quando un figlio ha adottato un comportamento particolare. Ciò che bisogna evitare, è che urlare con i figli diventi all’ordine del giorno, un modus operandi costante.
Cosa succede quando un genitore urla con i figli? Innanzitutto innesca in loro una reazione di paura che genera nel cervello una specie di allarme. Inoltre un genitore che urla con un bambino, rompe il suo equilibrio emotivo e distrugge il ponte comunicativo che può metterlo in relazione con lui. Alzare la voce in modo costante fa produrre anche l’ormone dello stress. Inoltre, se un ragazzino riceve continuamente delle risposte negative da parte di un adulto, tende a chiudersi in se stesso e a perdere autostima. Il ragazzo poi inizia a dire bugie per evitare la violenza verbale, evita di interagire per non dar vita a situazioni problematiche, può diventare silenzioso e rifiutare di parlare con l’adulto. A lungo andare questi comportamenti possono diventare il modo in cui il figlio si relaziona con l’ambiente esterno, e non solo in famiglia.