Frutta esotica fa bene alla salute: perché e come mangiarla
In estate via libera alla frutta esotica: ecco quella che si trova anche in Italia e che fa bene alla salute
Siete in vacanza in un luogo esotico e siete attratti dalla frutta locale colorata e profumata che da noi non si trova facilmente? Lasciatevi tentare: non solo è buona ma fa anche bene alla salute. Ecco quali sono i principali frutti esotici, con tanto di spiegazione sul come mangiarli nel caso in cui vi sembrino strani.
Pesce spada e papaya: il Mediterraneo incontra i tropici
La papaya è un frutto di colore arancione molto polposo: esteriormente somiglia al melone giallo. Ha un basso contenuto calorico (circa 28 calorie per etto) oltre a riconosciute proprietà antinfiammatorie e sgonfianti. L’avocado ha la polpa color verde ed è una fonte naturale di potassio e di vitamina B. Tra i frutti esotici è tra i più calorici (231 calorie l’etto) ma molti dei grassi che contiene sono del tipo “buono”, e quindi anche benefici per l’organismo. E’ ottimo spalmato sui crostini ma anche a pezzetti in insalata. L’avocado è inoltre l’ingrediente base della salsa di guacamole messicana.
Ricette esotiche a base di avocado
Un frutto esotico molto amato da grandi e piccini è il cocco, che peraltro è anche uno di quelli che si trova più facilmente anche da noi.
Ha un grande potere saziante. Inoltre è molto energetico (contiene circa 364 calorie per etto) quindi è consigliatissimo dopo una giornata di sport. Si può mangiare al naturale tipo snack oppure come sfizioso e raffinato antipasto estivo spolverato sulle carote tagliate a julienne e condite con olio e sale. Semaforo verde anche per l’ananas che è dietetico e fa benissimo all’organismo oltre ad essere rinfrescante. Anche l’ananas, come praticamente tutti i frutti esotici, può essere usato anche come ingrediente per insalate colorate o perfino primi o secondi piatti originali. Gli stranieri la usano anche sulla pizza insieme al prosciutto cotto ma forse questo per noi italiani è un azzardo eccessivo. Non vi resta che l’imbarazzo della scelta.