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Curare i nervi danneggiati con il guscio dei crostacei

I crostacei aiutano a curare i nervi danneggiati. E' quanto emerge da una ricerca condotta dalla Hannover Medical School con l'Università di Torino

Sembra incredibile al pensiero, ma pare che sia vero. Da una ricerca a cura della Hannover Medical School in collaborazione con l’Università di Torino, finanziata dall’Unione Europea (5,9 milioni di euro), emerge l’importanza del guscio dei crostacei nella cura dei nervi danneggiati. Proprio così, i crostacei sono ottimi per il supporto delle fibre nervose periferiche e lesionate. Tra l’altro, le lesioni ai nervi sono anche quelle più difficili da curare. Ma come avviene di preciso la cura? Pare che nell’esoscheletro dei crostacei vi sia contenuta una sostanza, il chitosano, che sembra adatta alla formazione delle protesi nervose, tanto da causare dei grandi traumi e danni non indifferenti.  Finora sono emersi grandi vantaggi dalle protesi ottenute mediante i crostacei, poiché si sono dimostrate stabili, e biologicamente compatibili.  Il chitosano si dissolve, infatti, nel corpo dopo una serie di giorni, permettendo così un recupero funzionale di nervi danneggiati, tanto da paragonarlo a quello di innesti autotrapiantati.  Pare che tale soluzione sia più efficace rispetto ai metodi tradizionali.

Nel frattempo, pare che la ricerca terminerà nel 2015. Resta il fatto che risulta complicato procacciarsi il chitosano, ovvero la materia prima, poiché questo comporta l’impiego di scarti dell’industria alimentare. Questa dei crostacei curativi per i nervi è una ricerca che va ad affiancarsi a quella dei biomateriali, già attivatasi da anni. Un’altra cosa che occorre tenere a mente è il fatto che la carne dei crostacei abbia una composizione che somiglia molto a quella del pesce magro: per 100 grammi di polpa vi sono 80 grammi di acqua. Il tenore dei grassi, invece, è davvero molto modesto, 1- 2 grammi, e sono dotati di un alto valore proteico. I crostacei, inoltre, sono ricchi di sali minerali come lo iodio, magnesio, ferro, zinco. Un problema potrebbe essere il colesterolo, quindi è bene controllarne il consumo. Insomma, se le cose stanno proprio così tanto meglio esserne a conoscenza!



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