Attualità Italiana

Sorella del ministro Kyenge rinviata a giudizio con l’accusa di percosse

Per Kapya "Dora" Kyenge l'accusa è di percosse e violenza verbale ai danni di una vicina di casa, una donna albanese che abita vicino alla sorella del Ministro in una casa popolare di Ginestreto, una frazione del comune di Pesaro

Kapya “Dora” Kyenge, la sorella del tanto chiacchierato Ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge, è stata rinviata al giudizio dal Tribunale di Pesaro con l’accusa di percose, ovvero di aver aggredito fisicamente picchiandola e aver insultato una donna straniera, la sua vicina di casa per l’esattezza, una donna di origini albanesi che vive con le all’interno di una casa popolare dell’Erap a Ginestreto, una frazione del comune di Pesaro dove la donna accusata di percosse abita.

Kapya “Dora” Kyenge è una donna di 46 anni e a differenza della sorella, conduce un’esistenza molto più umile. Negli anni passati infatti la donna ha lavorato  in un supermercato, una Ipercoop, dove aveva un contratto part-tim, e come sarta. I fatti di cronaca che la vedono protagonista oggi sui giornali risalirebbero ad aprile scorso. La sorella del Ministro dell’Integrazione avrebbe, per cause ancora non conosciute alla stampa, aggredito fisicamente e verbalmente una vicina di casa, una donna di origini albanesi di nome Aferdita Bquiri. La vittima del gesto di violenza avrebbe sporto denuncia solo un mese dopo, raccontando che al momento dell’aggressione la donna avrebbe dichiarato di essere immune dai risvolti giudiziri del gesto aggressivo poiché di lì a poco la sorella sarebbe stata ufficializzata Ministro in Parlamento. Se poi questo si tratti o no di un’indiscrezione che corrisponde a realtà, oggi non possiamo dirlo. Di certo c’è però che la donna sarebbe stata rinviata a giudizio dal Giudice di Pace di Pesaro per i fatti sopradescritti avvenuti ormai circa 6 mesi fa.

Non è la prima volta che si sente parlare di Kapya “Dora” Kyenge sulla stampa. La donna infatti  è solita affiancare la sorella in occasioni pubbliche e nell’ormai lontano 2008 aveva avuto risalto mediatico dopo la sua richiesta alla Lega Nord di essere aiutata affinché potesse entrare ufficialmente in possesso di uno degli appartamenti di edilizia popolare agevolata (casa popolare) nella quale, pur spettandole di diritto, non era mai riuscita ad abitare a causa di un’occupazione abusiva portata avanti da una famiglia marocchina.

Vedremo adesso quali saranno i passi della giustizia nell’analisi del caso che vede come protagonista Kapya “Dora” Kyenge, uno dei 38 fratelli di Cecile Kyenge, Ministro dell’Integrazione del Governo Letta dal 2013.



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