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Filippo Magnini rinuncia a Pechino Express dopo le accuse per doping

Filippo Magnini rinuncia a Pechino Express dopo le accuse per doping. Le ultime news

Zaino in spalla e valigia pronta per questa nuova avventura. Era pronto Filippo Magnini che sarebbe dovuto essere uno dei protagonisti di Pechino Express 2018. Per lui però una tegola davvero brutta si è abbattuta in questo percorso, prima che iniziasse. Le accuse di doping dalle quali deve difendersi. Lo ha già fatto nelle sedi giuste e vuole farlo ancora, in prima persona, anche per questo ha deciso, come ha comunicato pochi minuti fa sui social, di rinunciare a Pechino Express 2018. 

IL COMUNICATO UFFICIALE DI FILIPPO MAGNINI CHE DECIDE DI NON PARTECIPARE A PECHINO EXPRESS 2018

Ecco che cosa ha scritto pochi minuti fa su Instagram l’ex campione di nuoto:

COMUNICATO: “A seguito di note vicende personali che mi vedono coinvolto, con grande dispiacere, ho deciso di rinunciare a partecipare alla settima edizione di “Pechino Express”. In questo momento devo concentrare tutte le mie energie per difendermi da accuse mosse dalla Procura Antidoping per le quali sono già stato ASSOLTO dalla giustizia ordinaria. Mi auguro che questa situazione possa risolversi rapidamente dimostrando per l’ ENNESIMA volta la mia totale innocenza. ” Ebbene si… ci sono delle priorità.. ho capito che non sono davanti ad una semplice indagine e lo dimostrerò a tutti, quindi ho preso la mia decisione. Io parlerò nelle apposite sedi rispettando per l ennesima volta le regole, al contrario di tanti altri che tentano di diffamarmi. Devo dire che mi dispiace molto,per me per lo SPORT e per l ITALIA stessa . #nextround Faccio un grosso in bocca al lupo a tutti, staff compreso di @pechinoexpress !! ? Grazie a #rai #magnolia !

Il 7 giugno, sempre sui social, Filippo Magnini si era sfogato in questo modo, dopo tutto quello che era successo:

ll 2 ottobre scorso (8 mesi fa!) la prima convocazione della Procura antidoping.
Mai prima d’allora, in 20 anni di carriera sportiva ai massimi livelli, era mai comparso il binomio Magnini – doping se non per, e nelle mille battaglie CONTRO il doping alle quali ho prestato la mia immagine e la mia anima.
Una prima audizione il 30 ottobre nella quale ho dato PUNTUALE e TOTALE riscontro ai Procuratori Antidoping sui fatti rilevati dalla Giustizia ordinaria penale per la quale non sono MAI stato indagato e che comunque ha PROSCIOLTO la mia posizione non avendo MAI indicato il mio nome nelle sue richieste di giudizio.
Poi una seconda audizione (sei mesi dopo la prima!) nella quale la Procura antidoping mi ha interrogato sugli stessi identici fatti di 6 mesi prima. Anche in questo caso ho risposto e ribattuto PUNTO PER PUNTO ogni pretesa contestazione. OTTO MESI da mostro in prima pagina che ho affrontato nella consegna del più serrato SILENZIO per il rispetto innato che ho dell’attività e della funzione degli inquirenti sportivi.
IERI la richiesta della Procura antidoping di O-T-T-O anni di squalifica.
ORA PARLO IO! Dopo tutta la collaborazione prestata per/nelle indagini in questi otto mesi di strazio per me, leggo il mio nome ancora sbattuto in prima pagina accostato alla parola doping nonostante, ripeto, la Procura della Repubblica di Pesaro abbia già chiuso il caso dichiarandomi totalmente estraneo ai fatti. Dopo otto mesi di silenzio la mia anima RIBOLLE perché questa indagine è vergognosa e perché la conclusione che la Procura antidoping ha fatto propria su fatti che ho circostanziatamente smentito e ri-smentito, è l’essenza dell’INGIUSTIZIA più evidente.
Al momento opportuno e nelle sedi preposte, tramite i miei legali, porterò alla luce le gravi manomissioni e il tentativo di muovere a mio carico accuse prive di fondamento che hanno caratterizzato questa indagine – farsa a mio danno. Ora posso tornare SERENO nel mio “silenzio giudiziario” ma SOPRATTUTTO posso,INVECE, continuare orgogliosamente e coraggiosamente, come continuerò anche a DISPETTO di chi vorrebbe farmi tacere, ad alzare la mia voce e il mio ventennale esempio agonistico CONTRO il doping!

Filippo Magnini quindi non ci sta e per tutelarsi in ogni modo, rinuncia anche a una occasione di lavoro, come quella di Pechino Express. Ma è chiaro che dimostrare di non avere nulla a che fare con il doping, per uno sportivo, è fondamentale. 



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