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Paola Caruso distrutta dopo l’operazione di Michele in America e ancora il risultato non è sicuro

Come sta il piccolo Michele dopo l'operazione subita negli Stati Uniti? E' ancora presto per dirlo ma Paola Caruso, distrutta , spera che sia andato tutto nel verso giusto

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E’ tornata dall’America Paola Caruso e ha scelto di raccontare a Silvia Toffanin che segue dall’inizio questa storia, come sta il piccolo Michele dopo l’intervento. “Ho preso questa scelta perchè non c’era altro da fare, non c’erano altre alternative” ha detto Paola Caruso parlando di quello che è accaduto e della decisione di andare oltreoceano per far operare suo figlio.

Negli Usa, insieme al suo compagno, Paola ha trascorso anche il Natale, con l’affetto di poche persone accanto ma la speranza che il bambino potesse guarire. “Il dottore mi ha spiegato che loro erano in grado di fare questo e io sono andata lì per tre mesi, si siamo andati da soli all’inizio, la nostra cagnolina è venuta con noi. Siamo partiti senza sapere niente, un alto nel vuoto. Ho spostato tutto lì in un mondo che non conoscevo. Non parlo benissimo anche l’inglese, ero lì e ho sperato che tutto andasse bene, ho sperato che il dottore manteneva la promessa fatta. Ho dato fiducia al medico e sono andata” ha raccontato Paola Caruso.

Il racconto di Paola Caruso a Verissimo

Nello studio di Verissimo, Paolo Caruso ha raccontato: “Il momento più brutto è quando lo portano via. E’ come un distacco, quello è il momento peggiore ma loro sono stati molto carini, hanno capito che io stavo male. Lui non parlava neppure l’inglese, era molto spaventato perchè non capiva nulla. Quindi mi hanno concesso di accompagnarlo fino a quando non si è addormentato. Questa cosa mi ha fatto stare più tranquilla. L’intervento è durato circa 5 ore. E’ stato molto lungo, molto preciso. Il piede di un bambino è delicato, i nervi, i tendini sono piccolissimi“.

“Per i medici questo intervento è riuscito ma quando lui si è svegliato ha avuto il gesso ed è stato traumatico. Nuovamente con il gesso, Michele è impazzito quando si è svegliato. E’ stata dura per me che sono adulta figurati per un bambino stare 90 giorni senza camminare, con quel gesso. Una sofferenza della pelle, di tutto. Sempre con quella cosa che ti stringe. Siamo sempre stati in casa, i primi 45 giorni aveva proprio un gesso con il ginocchio piegato. Poi gliene hanno rimesso subito un altro. Ha 5 tagli e tutto il piede aperto. Gli hanno messo un altro gesso che è durato fino al giorno prima che partissimo. Un bambino vuole correre e giocare. Lui piangeva, rivoleva la sua vita normale. Io sono andata fuori di testa e anche lui. Era sempre annoiato” ha detto Paola Caruso che ha affrontato tutto da sola perchè il suo compagno è rimasto pochi giorni e la sua mamma biologica non ha avuto modo di andare.

“Io ho dato tanto, sono stata male, ho avuto degli attacchi di panico perchè lì c’erano meno 30 gradi, non c’era nessuno, c’era solo silenzio” ha detto Paola. “Non c’erano neanche visite in ospedale, eravamo totalmente soli” ha aggiunto.

Non è facile neppure comprendere come sta il piccolo Michele perchè non si lamenta mai e dice che sta sempre bene. “Michele ha ancora il tutore che dovrà portare per un altro anno, dovrà fare fisioterapia. Io lo vedo però che cammina, vedo dopo che ha tolto il gesso, cammina meglio. Sta riprendendo la fase motoria e vedo che il piedino almeno è dritto e mi sembra che ci siano buone notizie” ha detto Paola Caruso speranzosa . “Ci vorrà del tempo ma io vedo che può camminare senza inciampare e io spero che possa migliorare” ha concluso.

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