Pierdavide Carone la malattia scoperta perché ipocondriaco, poi si è ammalato anche il papà
Pierdavide Carone questa volta non perderà il treno. A Verissimo racconta anche della malattia sconfitta, poi quella del padre
Questa vola Pierdavide Carone cercherà di essere un po’ più bravo a non perdere il treno, anche se a quei treni persi così famosi non crede molto. Ha vinto Ora o mai più e gli auguriamo tutto il successo che merita ma a Verissimo aggiunge anche altro.
E’ sempre stato molto discreto sulla sua vita privata e quando ha scoperto di avere un tumore maligno non ne ha parlato, gli sembrava che ci fossero cose più importanti a cui dare spazio. E’ rimasto in silenzio anche quando è morto Lucio Dalla e tutti gli chiedevano interviste; gli sembrava di approfittare di quel momento. Tutto questo racconta molto di Pierdavide Carone, un vero musicista, un talento che merita molto di più.
Pierdavide Carone a Verissimo, la scoperta del tumore
E’ ipocondriaco e questo l’ha salvato, appena ha notato qualcosa di strano ha capito che doveva farsi visitare e così si è salvato: “Questo ha fatto in modo che nonostante fosse un tumore maligno ho avuto la possibilità di curarlo chirurgicamente e quindi le aspettative di vita erano molto molto alte cioè non ho mai corso rischi oltremodo proprio grazie al fatto che me ne sono accorto subito”.
Ai genitori l’ha detto subito, al pubblico l’ha taciuto. Era lui che doveva rassicurare la madre: “Non lo posso capire perché non sono genitore però mentre entravo in sala operatoria io sorridevo a lei che piangeva e avevo una strana serenità mia interiore e cercavo di trasmetterla a lei”.
Ma poi è arrivata anche una notizia che l’ha fatto molto soffrire: “A causa delle chemio se vorrò dovrò trovare metodi alternativi per diventare appunto genitore e mi ha fatto più male della malattia… e sapere che non posso biologicamente diventare papà è stato forse un colpo più doloroso che non la malattia in sé perché ripeto per questa malattia c’è la possibilità di curarla. Oggi lo racconto con più facilità perché son passati tanti anni ma in quel periodo infatti non lo dissi neanche pubblicamente”.
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Poi è arrivata la malattia del papà di Pierdavide Carone: “Subito dopo si è ammalato papà e lui l’ha vissuta In silenzio, io ho cercato di rispettare questo silenzio però mi ha mi ha fatto male perché l’ultimo anno di vita di mio padre insomma avrei voluto parlarci di più e lui era silenzioso io forse è poco coraggioso però vabbè guardavamo le partite della Roma mi accontento di questo, cioè si è chiuso papà non aveva più voglia di parlare e non lo so che cosa pensava”.
E’ stato un bravo papà: “è difficile essere padre di uno che vuole fare musica a tutti i costi anche a 12 o 13 anni. E noi eravamo praticamente da soli perché… io ero con mio padre che faceva anche il ferroviere quindi, turni le notti e nonostante questo mi portava in giro, ai concerti perché io ho iniziato a suonare molto giovane non guidavo e lui magari stanco da una notte poi si rimetteva in giro insieme a tutti i miei musicisti e credo che molto di quello che sono riuscito a fare è merito suo”.