Edoardo Vianello replica a Wilma Goich: “Ho chiamato io l’ambulanza per Susanna, la madre non ci pensava”
Dolore su dolore con la replica di Edoardo Vianello a Wilma Goich a cinque anni dalla morte di Susanna, la loro unica figlia
Per la prima volta Edoardo Vianello risponde a Wilma Goich e racconta del dolore per la morte della figlia. Di Susanna Vianello la sua mamma ha sempre parlato, ne ha parlato a La volta buona, ne ha parlato al Grande Fratello, sempre.
Nell’ultima puntata con Caterina Balivo Wilma Goich ha ribadito che dopo 5 anni dalla morte di Susanna e l’assenza totale dell’ex marito non vuole più vederlo. Edoardo Vianello replica e racconta che Wilma non dice tutta la verità, perché è grazie a lui se la figlia ha scoperto di avere un tumore, che aveva dei dolori strani, che è stato lui a chiamare l’ambulanza, che la madre secondo lui non l’avrebbe mai fatto. C’è anche tanto altro e il dolore è evidente.
Edoardo Vianello replica a Wilma Goich
Vianello ammette che non ha avuto il coraggio di vedere sua figlia negli ultimi momenti, non sa se il suo errore è stato così enorme ma è stato il suo modo di reagire. Voleva ricordare Susanna allegra, piena di gioia, con tutto il suo entusiasmo.
Il cantante ascolta le parole di Wilma Goich in quella intervista, lo accusa ancora una volta di non esserci mai stato negli ultimi momenti di vita di Susanna, per lei, per il nipote, mai nemmeno in questi 5 anni.
“Il racconto che ha fatto Wilma è pieno di bugie perché da un punto di vista pratico se non mi fossi interessato io do Susanna, perché Susanna viveva vicinissima a Wilma, lei soffriva di alcuni dolori che non sapeva spiegarsi finché mi sono adoperato io a metterla in mano al miglior professore possibile ma dal giorno in cui però ho saputo che non c’era più niente da fare io non ho avuto più la forza. Poi eravamo in piena pandemia, si poteva andare due persone per cui io ho ritenuto che fosse più giusto ci stesse la madre e suo figlio. Io non avevo il coraggio di affrontarlo, non ero capace, non sarei stato capace per cui ho preferito preoccuparmi delle cose pratiche e di farla stare in una clinica anziché in ospedale, tutte queste cose qui che potevo fare solo io”.
Sono altre accuse quelle che rivolge a Wilma: “Sono stato io a chiamare l’ambulanza perché sennò la madre non ci pensava però il fatto del mio dolore cioè io non devo dimostrare a nessuno il mio dolore, cioè anzi mi da fastidio quando viene spettacolarizzato il dolore. E’ una cosa che ho dentro e so io quello che ho sofferto e so io quello che mi manca però volevo avere quantomeno un ricordo vivo e di Susanna io ricordo i suoi momenti di allegria e le sue visite, le sue uscite, i suoi pranzi con lei e vederla in uno stato di sofferenza quando si sapeva che non c’era più niente da fare ho preferito affidarla alla madre e a suo figlio”.