Max Laudadio, la figlia soffriva di otite da inquinamento: per lei ha cambiato casa e vita
La figlia di Max Laudadio stava male, antibiotici e ospedale non risolvevano il problema, poi la scelta di vivere nel bosco
Max Laudadio forse come molti non sapeva nemmeno dell’esistenza dell’otite da inquinamento. La sua bambina, Bianca, aveva sempre problemi all’orecchio, non stava bene, sempre curata con farmaci, antibiotici, sofferente anche in ospedale.
A Verissimo l’11 gennaio 2025 racconta: “Non sapevo neanche esistesse l’otite da inquinamento ma quando il medico ha detto la classica frase ‘se avete la possibilità di andare a vivere al lago o in montagna vedrai che non succederà più” non hanno perso tempo. Max Laudadio aveva una casetta presa per passare il weekend, era una baita dietro in mezzo al bosco in una frazione vicino a Varese in Italia ma sul confine con la Svizzera. “Siamo in 24 residenti e abbiamo deciso di trasferirci”.
Max Laudadio vive in mezzo al bosco
“Ci siamo trasferiti in mezzo al bosco, viviamo in mezzo al bosco ancora oggi e ancora di più oggi. Tutto quello che avevo a Milano l’ho venduto, ho venduto tutto e non è neanche l’ufficio per lavorare a Milano”.
Per lui tornare a casa la sera e guardare le montagne guardare e gli animali, i cervi che arrivano a mangiare i fiori nel giardino, per Max e sua moglie è meraviglioso. “Ho fatto l’orto biologico durante la pandemia e l’unico problema che avevo era difenderlo dai cervi capito che bellezza”.
Per non fare più soffrire sua figlia hanno fatto una scelta importante, la vita per tutti loro è cambiata: “Non è una questione di possibilità perché lì la vita costa la metà ma una scelta di vita”.
Poi a un certo punto decidono di allargare la famiglia e di accogliere due ragazzi adolescenti. Un’altra scelta d’amore per Max e sua moglie.
“Anche lì è stata una casualità, la prima l’abbiamo incontrata perché Bianca non stava bene, era in ospedale e accanto al letto di Bianca c’era lei, aveva 14 anni ma accanto aveva una signora che la guardava ma era sembrava sola questa bambina. Abbiamo capito che era accolta in una casa accoglienza in provincia di Varese; ci conosciamo e stiamo insieme 15 giorni, il tempo dell’ospedale ma lì è scattato qualcosa di magico quindi abbiamo iniziato a seguire questa ragazzetta che aveva 14 anni, ai tempi era più grande di Bianca e abbiamo deciso di seguirla e prenderla. Poi all’età di 18 mi chiama il direttore e mi dice ‘noi abbiamo finito il nostro lavoro’ e cosa fai la buttiamo in mezzo alla strada… la prendiamo e così è nata”.
E poi non solo lei perché è arrivato un altro figlio; lui invece era in un centro accoglienza, arrivato in Italia con la trafila di gran parte delle persone che arrivano da questi posti, in modo violentissimo attraversato il deserto a piedi, è stato chiuso in Libia in questi lager, ha perso un occhio e ha dovuto sotterrare il suo amico, ha vissuto queste storie che a volte sembrano film ma non sono film, sono cose reali.
Una famiglia speciale, scelte speciali tutte per amore quelle di Max e sua moglie.