Jovanotti a Belve parla della madre: “Non ho mai avuto il coraggio di chiederle una cosa”
Jovanotti a Belve racconta una cosa molto privata su sua madre, confida tutto con malinconia
Atteso ospite a Belve il 17 dicembre 2024 Jovanotti racconta anche di sua madre, di quanto anche osservarla quando lei non se ne accorgeva l’abbiano formato. Si spiega meglio e i suoi occhi si riempiono di malinconia.
Notava in sua madre delle tristezze che gli facevano male; Jovanotti ha così cercato di trovare dei modi per alleviare quel suo non essere felice. C’era qualcosa in lei ma confessa che non ha mai avuto il coraggio di chiederle cosa fosse, cose le mancasse. Sarebbe stata forse solo una conferma perché in fondo pensa di saperlo. Ricorda poi la morte del fratello e le lacrime di sua madre che non sono mai uscite dai suoi occhi, una cosa strana ma era evidentemente un dolore troppo forte, non sarebbero bastate le lacrime e il corpo deve avere reagito in quel modo.
Jovanotti a Belve
E’ un racconto molto triste su sua madre, Lorenzo aggiunge alla fine che sua madre era anche molto altro, era simpatica, imprevedibile e ha avuto momenti bellissimi ma ciò che lo commuove fa male.
“La vedevo anche quando lei non sapeva di essere vista e notavo in lei delle tristezze, delle cose che mi hanno formato molto in quel senso lì, hanno fatto sì che io in qualche modo trovassi dei modi per alleviare questa sensazione che vedevo in lei e che non mi convincevano e che non aveva con le sue amiche oppure quando era con la zia. Capivo che c’era qualcosa che a lei nella vita le pesava e io non le ho mai chiesto che cosa le è mancato nella vita, non ho avuto il coraggio di chiedere”.
Jovanotti racconta che la madre aveva lasciato l’università, biologia, a 4 o 5 esami dalla laurea: “per cui insomma c’era quasi arrivata e quindi ogni tanto lei quando litigavano con mio babbo diceva ‘adesso vado a lavorare, vado a fare la commessa dal fornaio’”. Pensa che il problema fosse l’indipendenza che non aveva. I soldi a casa li portava il padre: “Lei comunque era dipendente da questo omone che tra l’altro era un uomo invadente sotto tutti i punti di vista”.
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La morte del fratello, le lacrime della mamma
“Mi commuove un episodio molto privato però non c’è niente di male a raccontarlo. Quando è morto mio fratello grande, che è precipitato in aereo, lui era istruttore di ultraleggeri, a mia madre si sono seccate le sacche lacrime e quindi lei non è riuscita a piangere. Un medico l’ha visitata e lei ha dovuto per tutti gli ultimi anni della sua vita usare un collirio perché non riusciva più a produrre lacrime perché probabilmente sarebbero state troppe queste lacrime e quindi quel pensiero lì mi torna a volte in mente, cioè che addirittura le lacrime no che sono il simbolo del dello sfogo sarebbero talmente tante che non fisicamente accade qualcosa”.