Paola Caruso distrutta dopo la visita negli Stati Uniti: “il danno è irreversibile”
Paola Caruso a Verissimo ha solo lacrime per suo figlio perché il danno è irreversibile e dopo gli Stati Uniti adesso è distrutta
“Barcollo ma non mollo” è sempre questo il motto di Paola Caruso che ospite a Verissimo ha la voce che le trema già dai primi istanti dell’intervista. Sono ormai quasi due anni che il piccolo Michele ha il problema alla gambina, dopo quel maledetto giorno di Egitto. Paola Caruso l’ha raccontato più volte, ripone tutta la fiducia in Silvia Toffanin, è sempre a lei che confessa il dolore più grande, al pubblico di Verissimo. L’operazione fatta un anno fa ha sbloccato il nervo ma era ormai così tanto danneggiato che non ci sono stati miglioramenti, non è stato un intervento risolutivo. Era una operazione da fare, necessaria ma Paola Caruso fa fatica a trattenere le lacrime, per suo figlio sembra non ci sia niente da fare. Per il suo bambino è un grosso disagio non solo fisico, sa che non sa esprimere ciò che sente perché è ancora piccolo ma Michele odia il tutore, pensava che dopo l’operazione dello scorso anno l’avrebbe tolto. Suo figlio non le chiede più quando lo toglierà, ha capito anche lui che non c’è niente da fare. Paola Caruso però non si è arresa, è andata con il bambino negli Stati Uniti per avere altre speranze.
Paola Caruso distrutta per suo figlio Michele: “il danno è irreversibile”
E’ distrutta e non solo perché sono due anni che combatte con il figlio. Il danno è irreversibile, non c’è nessun tipo di chirurgia oggi che possa rimettere a posto il danno che è stato fatto. Paola ha così tanto dolore mentre spiega cosa le hanno detto, qual è il responso univoco di tutti i medici che negli Stati Uniti hanno visitato il piccolo.
>>>> Paola Caruso segnata fisicamente dal dolore
Non c’è una tecnica ad oggi per aiutare Michelino. “Io come mamma sono crollata. Lui non sa niente, io non posso più fare niente. La sua gambina resterà piccola, le sue dita del piedino non si muoveranno più e io mi sono dovuta rassegnare a questo”. Le hanno detto che si può fare un intervento per farlo camminare meglio, una cosa molto complicata però non recupera il nervo, alcuni movimenti non li farà mai più. La gamba non crescerà mai e quel nuovo intervento è molto pesante. Paola Caruso e suo figlio poi dopo l’operazione dovrebbe stare immobile tre mesi. “Non c’è altro da fare: o il tutore per tutta la vita, il piede che si deforma, le dita, la fisioterapia per sempre… un incubo oppure questa operazione però almeno poi cammina senza tutore. O lo lascio così o provo e non si può fare più niente. Io non mollo, io lo voglio fare, io viglio che mio figlio cammina senza tutore ma non so se lui riesce a sostenere un altro intervento di sei ore a 5 anni e poi il post operatorio”.