Maria Teresa Ruta vittima della depressione: “non l’ho mai rivelato ma i pensieri non corrispondevano, pensavo cose brutte”
Maria Teresa Ruta per la prima volta confessa la depressione e spiega da dove crede sia iniziata
La depressione al centro della puntata di oggi 16 settembre di Storie Italiane su Rai 1 e Maria Teresa Ruta in studio per la prima volta ha raccontato della malattia che anche lei ha dovuto comprendere e superare. La depressione è una malattia, non si ammala solo il corpo, anche la mente e non è semplice uscirne. L’esperienza di Maria Teresa Ruta, il tirare fuori la sua storia così delicata può dare aiuto a molti. Credeva di farcela da sola non era così, si è salvata chiedendo aiuto. A Eleonora Daniele racconta quel periodo, ripercorre quei mesi. Non avrebbe mai immaginato di soffrire di depressione, era cambiata con se stessa perché la vita le ha dato tanto e non capiva perché avesse smesso di vivere.
Maria Teresa Ruta a Storie Italiane racconta la sua depressione
Lei sempre così felice, allegra, esplosiva e pronta a sorprendersi per tutto ha provato quei terribili momenti, il buio, durato mesi. Ne ha sofferto la sua mamma e ne soffre ancora e pensava che a lei così solare non potesse mai capitare. La prima volta è successo tanto tempo fa: “È successo dopo il mio primo parto e ho detto ‘va bene la vinco’, ma non è stato così, ho dovuto chiedere aiuto. Mi sono detta che con il secondo parto sarei stata pronta, e invece anche dopo la nascita di Gian Amedeo ho sofferto di una forma lieve di depressione”. Si è fatta aiutare dalle amiche da Guenda, poi dal compagno, Roberto ma due anni fa è arrivata la depressione neurochimica e ha dovuto cedere. Pensava di potercela fare da sola come sempre: “non l’ho mai rivelato ma i pensieri miei non mi corrispondevano, io pensavo cose brutte. Roberto lì mi ha detto ‘no devi andare dal medico’ e io ho iniziato una cura e adesso sono felice di averlo fatto ma ci ho messo 5-6 mesi in cui in quel buio che vedevo al mattino non mi volevo svegliare, alzare, vestire e lavare”.
Si arrabbiava con se stessa, non capiva il motivo della sua depressione, non c’erano motivi per non essere felice, poi ha capito: “La perdita di mio papà è stato un momento in cui mi sono sentita come se un pezzo di me molto profondo fosse andato via, io gli assomiglio tanto”.
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Non c’è una guarigione ma c’è un percorso da fare, ad aiutarli anche i medicinali che l’hanno aiutata a non avere brutti pensieri ma si è affidata a medici che l’hanno aiutata davvero.
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