Niente benedizione di Aldo Grasso per Stefano de Martino: “In tv ci si abitua a tutto”
Il pubblico regala buoni ascolti, la critica non perdona: Stefano de Martino bocciato da Aldo Grasso, o forse solo rimandato
Dopo la stroncatura di Selvaggia Lucarelli, che a quanto pare non sta gradendo molto la nuova conduzione di Affari tuoi e ha bocciato Stefano de Martino, arriva un amaro commento anche da parte di Aldo Grasso. L’ex ballerino di Amici di certo se lo aspettava, in una intervista rilasciata prima del debutto aveva detto di esser pronto alle critiche e che gli avrebbe fatto piacere leggere anche commenti non positivi. Ecco quello di Aldo Grasso, non si può definire di certo, una critica positiva… “In tv ci si abitua a tutto, perché l’abitudine è la vera forza del mezzo: la forma pietrificata di un iniziale stupore che diventa via via ripetizione, assillo” ha scritto Aldo Grasso sul Corriere della sera.
Stefano de Martino bocciato da Aldo Grasso
Scrive Grasso sul Corriere della sera: “A parte la dissonanza di Pupo, la caratteristica principali di questi conduttori è la loro «medietà» (non è un’offesa, lo dico in senso aristotelico: la proprietà che si pone fra due estremi), quella capacità di resistenza che ha bisogno più di tempra fisica che di fuochi d’artificio“. Spiega che Amadeus e Insinna hanno fatto un buon lavoro e che adesso tocca a Stefano de Martino trovare la sua di strada.
Il critico televisivo ribadisce: “Quando un format è forte, come lo è «Affari tuoi», c’è il rischio che il conduttore faccia parte del meccanismo e basta. Certo, gli autori gli troveranno i tormentoni da ripetere («E mo’ so Affari Tuoi», «Spacchetta»), ma la disinvoltura è altra cosa“. Proprio dopo la puntata in cui Stefano de Martino si è sciolto con una bachata che ha scatenato il pubblico…
E poi il gran finale. Scrive Aldo Grasso: ” Il vero dramma, ripeto, è che in tv ci si abitua a tutto: dopo che una persona appare un discreto numero di volte diventa parte del paesaggio televisivo. Gli unici corpi che restano comunque estranei, nonostante i notevoli sforzi, sono Pino Insegno ed Enrico Papi“.
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