Striscia Belva contro Fagnani: la giornalista influencer a sua insaputa. Tesi che non regge
E' il turno di Francesca Fagnani che interviene con l'inviata di Striscia la notizia per dire la sua sul caso gioielli e la presunta pubblicità occulta
Nella puntata di Striscia la notizia del 23 aprile, Francesca Fagnani ha spiegato i motivi per i quali, non c’è nessun motivo che le può impedire di indossare i gioielli che preferisce, se non ha nessun guadagno dal farlo. La giornalista, finita nel mirino di Striscia la notizia la scorsa settimana, ha ribadito concetti che aveva espresso con una lettera pubblica inviata a Dagospia. Tutto era iniziato la passata settimana quando dopo la puntata di Belve, molti siti on line ( anche noi sul nostro unfdonna.com) avevano parlato del costo esorbitante dei gioielli scelti dalla Fagnani per la serata. Tutti sappiamo che la giornalista non spende 100mila euro per dei gioielli ed è chiaro che le vengono prestati.
Il fatto è, come hanno notato anche gli inviati di Striscia la notizia, che tutti i gioielli indossati sono facilmente identificabili, dunque il giorno successivo, tutti parlavano citando il brand, di questi accessori visti in tv. E se è vero che la Fagnani non li ha sponsorizzati ufficialmente in nessun modo, è anche vero che suo malgrado, li ha messi in mostra. Una vetrina che non le ha dato nessun vantaggio economico è vero, ma 2 milioni di persone hanno visto le collane e gli anelli…
La risposta di Francesca Fagnani a Striscia la notizia
In questa vicenda è entrato anche il Codacons, che ha presentato un esposto per fare luce sulla vicenda di presunta pubblicità occulta e violazione delle norme deontologiche. Infatti, un giornalista – secondo l’articolo 10 del Testo unico dei doveri del giornalista – non può prestare il nome, la voce o l’immagine per iniziative pubblicitarie.
«Posso indossare tranquillamente i gioielli perché mi vengono prestati. Esattamente come i vestiti e le scarpe», dichiara Francesca Fagnani ai microfoni di Striscia la notizia. E aggiunge: «Tutte le giornaliste in conduzione indossano abiti e gioielli prestati. Non c’è violazione dell’articolo 10, perché se io avessi un indebito guadagno, se ricevessi anche solo una lira e fossi contrattualizzata con questi brand, come lo sono tantissimi, anche giornalisti professionisti, allora ci sarebbe un problema. Io restituisco i gioielli la sera stessa, non compare il brand nei titoli di coda e non ho nessun contratto con loro».
Ma secondo il tg satirico il problema c’è, eccome. Infatti un marchio ottiene visibilità anche in assenza di un contratto vero e proprio ed è quindi comunque un comportamento scorretto per un giornalista. Come già dimostrato dal “caso Lilli Gruber”. La conduttrice di La7, infatti, ha ricevuto un avvertimento da parte del Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei giornalisti del Lazio per una condotta analoga, da para-influencer.
Il problema è semplice: nell’era dei social, rintracciare i brand di una collana che ha una sua identità, è facilissimo. Quindi il brand ha avuto in qualche modo dei vantaggi, anche se non c’è stato un vero e proprio pagamento a Francesca Fagnani. E’ questo il punto ma è altrettanto vero che la giornalista non ha infranto nessuna regola. Forse bisognerebbe rivedere i regolamenti? Il motivo è chiaro: se indossi una maglia Gucci, il logo viene coperto. Se indossi un vestito da 8000 euro di Schiaparelli anche senza percepire una lira, stai mettendo comunque in mostra un brand senza coprirlo. Perchè lo stile è riconoscibile e non c’è bisogno di vedere la targhetta dell’abito per capire chi lo ha disegnato. Qui il nocciolo della questione che vale per Francesca Fagnani come vale anche per le altre giornaliste.