Via la cronaca nera da La volta buona: ancora un’altra linea per la Balivo
La volta buona dice addio alla cronaca nera: Milo Infante ha vinto la sua battaglia contro Caterina Balivo?
Le lettere di Milo Infante questa volta non hanno fatto dei giri immensi per poi perdersi senza essere consegnate. A quanto pare, le richieste del conduttore di Ore 14 sono arrivate a destinazione. Sarà stata “la volta buona” di Milo Infante? Sembrerebbe proprio di si, visto che dopo la lunga intervista del conduttore del programma di Rai 2 a Fanpage, e l’evidente disagio che si stava creando, sono stati presi dei provvedimenti. Caterina Balivo, almeno per il momento, ha detto addio alla cronaca nera. La volta buona da qualche puntata apre in modo diverso: si parla di attualità e di tematiche che nulla hanno a che fare con la cronaca nera. Questi a detta di Milo Infante, erano del resto gli accordi: un programma su Rai 1 di costume, attualità, interviste, leggerezza e la cronaca nera su Rai 2.
Ma nell’ultimo mese e mezzo, il programma condotto da Caterina Balivo, in forte calo di ascolti, aveva deciso di cambiare ancora una volta linea dando spazio appunto alla cronaca nera, almeno per i primi 40 minuti. Era servito? No, a nulla, perchè gli ascolti de La volta buona non si sono mai sollevati, neppure da quando su Canale 5, come vi abbiamo detto più volte, al posto di Terra amara è arrivata Endless Love.
Addio cronaca nera: è La volta buona?
Inizia dunque una nuova era per La volta buona, da qui a un mese, con la speranza che con l’assenza di Ore 14, che andrà in pausa per via del giro di Italia, gli ascolti del programma di Caterina Balivo cresceranno leggermente. Se tornerà la cronaca nera quando Ore 14 non sarà in onda non possiamo saperlo ma sappiamo che il cambiamento c’è stato. Il programma di Rai 1 infatti apre senza cronaca nera e si occupa di altre tematiche. Talk dei quali faremmo volentieri a meno, visto quello che negli ultimi giorni si è sentito dire. Ma anche questa è un’altra storia, sarebbe chiedere troppo e al programma della Balivo, per come è stato pensato in questa edizione, possiamo chiedere ben poco.