Alessandra Mussolini in lacrime confessa per la prima volta cosa le fece fare il padre
E' orribile quello che Alessandra Mussolini ha dovuto fare per suo padre; lo confida per la prima volta a La volta buona
Alessandra Mussolini ospite a La volta buona ha confidato un dolore enorme, le ferite lasciate aperte dal padre, una cosa mai detta a nessuno, una telefonata che ha dovuto fare e ancora oggi la fa piangere, soffrire. La domanda di Alessandra Mussolini e di sua sorella Elisabetta era se papà Romano voleva bene a loro due. Era un papà distratto, certo che voleva bene alle sue figlie ma sono rimaste delle domande senza risposte, altre che lei non ha mai voluto fargli. Caterina Balivo le chiede perché quelle domande non le ha fatte. “Ma che gli andavo a chiedere che mio padre mi ha fatto fare delle cose allucinanti”. Il problema per Alessandra Mussolini è che suo padre si confidava con lei e non potrà mai dimenticare quella telefonata che fu costretta a fare per lui.
Alessandra Mussolini in lacrime confessa per la prima volta cosa le fece fare il padre
E’ la prima volta che lo racconta, non lo sa sua madre, non l’ha scritto nemmeno nel libro che ha dedicato a suo padre. “Quando io ero un po’ più grandina, lui mi dice che devo fare una telefonata. Poi veniva sempre da me… gli chiedo a chi devo telefonare…. Mi dice a questa persona che non mi ricordo manco come si chiamava. ‘Le devi dire che io la amo, che le voglio proprio bene”. Alessandra Mussolini ha provato a far capire a suo padre che non era il caso la facesse lei quella telefonata, che c’era sua madre, che non voleva chiamare la sua amante. Invece, ha dovuto farlo e ancora oggi il dolore che prova mentre ripensa a quei momenti è forte. “Era una violenza…. Ma io ho dovuto chiamare a questa” trattiene le lacrime ma la sua sofferenza di ragazzina e di donna oggi, di figlia, la comprendiamo del tutto.
La Mussolini ancora una volta si lascia andare, ha bisogno di raccontare, di dire, un attimo dopo chiede se è possibile tagliare tutto. Caterina Balivo è sconvolta, si morde le labbra, continua a leggere il libro e Alessandra confida che lei doveva mettere insieme i pezzi della sua vita. Aveva bisogno di capire, ne aveva bisogno anche sua sorella.
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Il dolore va tirato fuori e se lo vive ti liberi, questo ha voluto fare Alessandra Mussolini tirando fuori tutto, condividendo il dolore. Pensa ai litigi in famiglia, la sua felicità era una pausa tra un litigio all’altro. Il gioco del buio è un libro intimo e privato e quando riceve i messaggi di chi l’ha letto e si è rivista in quelle pagine Alessandra Mussolini sente di aver fatto del bene non solo a se stessa ma anche ad altre persone che hanno vissuto in passato il suo stesso dolore.