Francesca Barra e Claudio Santamaria, la gioia di avere Remon a casa: è come un figlio
A Verissimo la meravigliosa accoglienza di Francesca Barra e Claudio Santamaria: Remon è come un figlio
Francesca Barra e Claudio Santamaria festeggiano sette anni d’amore, sperano non arrivi la tradizionale crisi, in ogni caso saprebbero affrontarla perché la loro famiglia allargata è il sogno più grande realizzato. Una famiglia che già prima dell’arrivo di Remon a casa non era semplicissima da gestire ma per Claudio Santamaria e Francesca Barra pur con tutte le ovvie difficoltà tutto appare semplice, sempre con il sorriso. Un esempio d’amore e di famiglia che dona un senso di pace. E adesso in casa con loro c’è anche Remon. Lui è il ragazzo la cui storia ha raccontato in un libro ma da quel momento la scrittrice e giornalista non si è più staccata da lui. Francesca Barra parla di cordone ombelicale e di un amore così grande che per lei Remon è come un figlio. E’ lo stesso per Santamaria, anche lui è il terzo papà di Remon.
Francesca Barra e Claudio Santamaria, la gioia di avere Remon a casa
Remon per noi è luce, un fratello per i ragazzi e un orgoglio per il nostro Paese, anche perché lui è il frutto di una grande accoglienza, arrivato come minore non accompagnato a 14 anni a bordo di un barcone. Io l’ho conosciuto. Ho raccontato la sua storia in un libro. E in un’inchiesta sui minori non accompagnati non ci siamo mai abbandonati. Per me lui è proprio diventato un cordone ombelicale. Si è laureato, è stato premiato anche dal Presidente della Repubblica, è diventato un’attivista, ha lavorato per l’Unicef, si impegna per i diritti umani. E poi quando si è laureato è venuto a vivere con noi a Milano e si è aggiunto a questa famiglia e cucina con noi, e proprio si sveglia la mattina per fare colazione con noi, si è integrato benissimo, è un ragazzo pieno di speranza, di voglia di vivere, di dimostrare di essere un ragazzo perbene.
Remon è una lezione di vita anche per i bambini più piccoli della coppia, che sentono la loro storia. “Così capiscono anche che il mondo è fatto anche di Italiani accoglienti, generosi, perché lui era stato accolto da una famiglia, è stato accolto da una famiglia italiana che l’ha aiutato a studiare, Marilena e Carmelo in Sicilia. A me mi chiama Mami tre e io mi sciolgo”.
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Santamaria è Papi tre: “io lo considero come un figlio però non gli ho dovuto cambiare i pannolini, ci è arrivato già grande, l’hanno portato già grande”.