Alessio Vassallo racconta gli anni bui della ludopatia: un messaggio importante per tutti
Alessio Vassallo confessa tutto a La volta buona, aveva tutto e ha perso tanto: "Perché devo essere perfetto? Anche io cado come tutti"
Alessio Vassallo a La volta buona per parlare del passato, del suo periodo buio, di ludopatia. Mimì Augello nella serie Il giovane Montalbano, Alessio Vassallo spiega cosa accadeva da ragazzino. La cosa più dolorosa per un ragazzino di 13 anni non era magari la versione bruciata in un cestino di classe, del bullismo subito in questo modo ma quando non lo invitavano alle feste, quando restava da solo.
Papà commercialista e mamma casalinga, figlio unico, un bambino molto introverso e oggi la sua sensibilità salta fuori tutta. Appena maggiorenne ha capito che voleva fare l’attore ma non ha mai pensato al successo, pensava a fare e non a diventare. Ha iniziato con in mano una videocassetta per fare il primo provino, per entrare nella scuola di recitazione che desiderava.
Alessio Vassallo racconta gli anni bui della ludopatia
Poi ha iniziato a giocare per divertimento, fino a combattere contro la ludopatia. E’ il suo lato oscuro, rivelato da poco. Alessio Vassallo si è sentito in dovere di dirlo, soprattutto dopo l’ultimo ciclone del calcioscommesse. Non gioca più da 6 o 7 anni, ne è uscito del tutto ma vuole dare la propria esperienza a chi ne ha bisogno. Dopo la sua intervista gli sono arrivati tantissimi messaggi, tante persone con la stessa dipendenza, per Alessio Vassallo è una dipendenza. Parla di corresponsabilità perché chi pubblicizza il gioco ti dice che non si gioca.
Giochi ma sai che perderai
Ad un certo punto non giochi più per vincere ma perché sei dipendente dall’emozione, da quelle montagne russe. Sapeva che avrebbe perso ma continuava a giocare. Si chiudeva in camera a giocare anche una giornata intera, anche durante le belle serate, perché si perde il senso del tempo, online è tutto così semplice, il tempo passava e perdeva.
Mentre lavorava aveva il pensiero che la sera avrebbe giocato, è una eccitazione che vuoi continuamente provare.
Deve tutto ai suoi genitori
E’ una cosa la ludopatia che può colpire tutti. Alessio Vassallo è stato fermato dal senso di colpa, il grande campanello d’allarme è scattato per i suoi genitori perché non poteva pensare che non riusciva ad aiutare economicamente i genitori perché perdeva al gioco tutti i suoi guadagni. La madre e il padre sono le persone che ama di più al mondo, così ha chiesto aiuto a loro, a chiesto aiuto ad uno psicoterapeuta.
>>> Alessio Vassallo conto i Basciagoni
Il messaggio
Perché nella mia vita non posso avere una caduta, perché devo essere perfetto? anche io cado, come tutti, pazienza, facciamocene una ragione
Grazie Alessio per avere condiviso con tutti un errore, una caduta, la vergogna, la richiesta di aiuto, la vittoria contro la ludopatia.