Valerio Scanu a Storie Italiane, il suo matrimonio e il regalo del papà che non c’è più
Valerio Scanu ha ricevuto un regalo da suo padre dopo la sua morte
Abbiamo già visto le foto del matrimonio di Valerio Scanu con il suo Luigi, una bellissima storia d’amore, cerimonia e festa emozionanti. Anche la scelta della data del matrimonio lo è perché Valerio Scanu ha voluto sposare il suo compagno nel giorno del compleanno del suo papà. A Storie Italiane il ricordo del padre lo commuove ancora una volta, sempre, impossibile non avere gli occhi lucidi.
L’ha perso per colpa del covid ma desiderava che il giorno del suo compleanno tornasse ad essere un giorno di festa. E’ il regalo che Scanu ha fatto a suo padre, alla sua famiglia, ma il papà anche dal cielo gli ha inviato il suo regalo. Ad Eleonora Daniele racconta che al suo matrimonio c’erano anche tre medici, tre persone oggi molto importanti nella sua vita, sono i medici che si sono occupati di suo padre in ospedale, quando la pandemia non permetteva a nessuno di stare vicino ai propri cari.
Papà Tonino non c’era al matrimonio
Avrebbe tanto voluto averlo lì con lui nel giorno del sì ma trasformare il 7 settembre in un giorno di nuovo di festa è stato importante. “Era un po’ come se fosse lì, mancava tanto però”.
Quando è morto Valerio Scanu era lì con lui, non era in ospedale ma era proprio a Storie Italiane, nello studio con Eleonora Daniele. Quel periodo è stato difficilissimo per il cantante, aveva perso una delle persone più care senza potergli stare vicino, ha raccontato più volte anche il senso di colpa, la sua fragilità. Poi è arrivato l’amore, è arrivato Luigi e sono arrivate altre persone che lo hanno aiutato a superare tutto. Sono i regali di suo padre
C’è una sorta di fratellanza con questi medici. Tre di loro erano presenti al mio matrimonio… quando mio padre è andato via noi ci siamo legati molto
Il legame con il padre
In realtà era un rapporto molto normale nel senso che lui era un padre abbastanza severo ma un padre che non ti faceva mancare niente a livello affettivo. Io vengo da una famiglia di operai, papà faceva il muratore e quindi non vengo sicuramente da una famiglia ricca però la ricchezza della generosità, dell’amicizia, del condividere la tavola, quella me l’hanno insegnata. Mio padre diceva sempre ‘dove mangia uno mangiano 300’ cioè era sempre era uno per il prossimo
Oggi è felice Valerio, felice con Luigi, anche se sono i momenti di serenità quelli che contano, consapevole che la felicità è fatta di attimi. E quella felicità era nella magia di luci alla festa del suo matrimonio.