Non Sono Una Signora: il simpatico drag show di Rai Due con troppi errori di cui Alba Parietti è la queen
Dopo 7 mesi di rinvii, Non Sono una Signora si dimostra uno show leggero, di nicchia e con una conduzione da rivedere
Sono passati circa sette mesi dal mese in cui Non Sono Una Signora sarebbe dovuto andare in onda su Rai Due e, purtroppo per lui, i sette mesi di ritardo si sono sentiti tutti. La prima puntata del chiacchieratissimo drag show Rai ha dimostrato che all’atto pratico c’era davvero ben poco di cui temere in quanto a trash o messaggi controversi: il programma ha dimostrato di essere parecchio innocuo, sia per la durata fulminea delle esibizioni delle apprendiste drag in scena, sia più in generale per tutto il contesto parecchio edulcorato rispetto ad altri capostipiti televisivi che cavalcano questo genere come il più noto Drag Race di RuPaul. Nell’episodio del 29 giugno 2023, abbiamo visto sfilare rapidamente cinque personaggi famosi trasvestiti da drag queen, ognuno con un costume e con un nome d’arte che fungevano da indizi sulla loro reale identità. Ad esempio, Sergio Muniz era la drag La Isla Rodrigua (riferimento alla sua vittoria a L’Isola dei Famosi). ha sfilato sulle note di un brano degli ABBA (in quanto fra i protagonisti dell’adattamento teatrale di MAMMA MIA! Il Musical) ed ha indossato un abito con due corna da toro sul corpetto (le sue origini sono spagnole).
Non Sono Una Signora è un connubio bon ton fra Il Cantante Mascherato (da cui ricalca tantissimo l’anima più giocosa) e il mondo di Drag Race (da cui ha rubato le iconiche sfide e i simbolismi come il rossetto come arma di salvezza o di eliminazione). Tutto molto positivo, certo, se non fosse che a livello puramente tecnico questo Non Sono Una Signora si porta dietro una marea di problematiche e di errori che portano a chiedersi se lo show sia stato davvero realizzato da una società di produzione leader in Europa e poi trasmessa su una canale generalista…
Non Sono Una Signora: il simpatico drag show di Rai Due con troppi errori
L’errore madre di Non Sono Una Signora è la padrona di casa, Alba Parietti. Nonostante l’evidente buona volontà della conduttrice, non possiamo far finta di non averla vista perennemente con gli occhi su cartoncini, scalette e gobbi, intenta più a farsi condurre dai testi degli autori che a condurre la trasmissione per il pubblico a casa. Vero colpo di teatro è stato nel momento dei saluti finali quando – dopo un inatteso cambio d’abito – la Parietti ha deciso di andare per la prima volta a braccio e, ricordando l’appuntamento con la seconda puntata, ha enunciato in maniera totalmente errata lo slogan del programma: “Non siate Signora, siate regine” nonostante la citazione di Lady Gaga fosse “non siate noiose, siate regine” (ovvero “don’t be a drag, just be a queen”). Per non parlare di quando ha ribattezzato un singolo di Elodie come “Il Bagno di Mezzanotte”.
A proposito di cast, le uniche davvero centrate nel loro ruolo sono state le tre drag professioniste: la simpatica Maruska Starr, la queen nostrana Elecktra Bionic e la diva Vanessa Van Cartier. Perfette non sono nel ruolo di giudici tecniche (e il ruolo che impone loro il programma) ma anche di opinioniste: schiette e sincere, sia nella buona che nella cattiva sorte. Molto meno centrati i quattro “indagatori del glitter” alias Filippo Magnini, Mara Maionchi, Cristina D’Avena e Sabrina Salerno alle prese con la caccia alle identità dei vip in incognito; una sfida che forse sembra non averli coinvolti tanto.
Come detto in apertura, infine, la distanza di oltre sette mesi dalla reale data di messa in onda si è fatta sentire tutta, forse anche troppo. Ad esempio, nel corso della prima puntata andata in onda oggi, 29 giugno 2023, Lorenzo Amoruso ha affermato di essere sentimentalmente legato ad una ex reginetta di bellezza (riferendosi a Manila Nazzaro) e di aver accettato di fare la drag per capire meglio il suo lato femminile e quindi anche la sua compagna. Peccato però che Amoruso sia separato dalla Nazzaro da oltre tre mesi.
Malissimo anche la scelta di trasmettere una (seppur bella) performance lampo di Vanessa Va Cartier sulle note di due brani di Tina Turner senza però cogliere l’occasione per omaggiarla: la cantante statunitense è morta lo scorso maggio ma all’epoca delle registrazioni del programma nessuno avrebbe potuto immaginare il triste evento. La produzione non si è degnata nemmeno di fare una aggiunta. E proprio a proposito di errori di produzione, una inezia è scappata anche a loro: i titoli di coda realizzati da Fremantle riportavano la dicitura “Rai Uno ha presentato Non Sono una Signora”. Forse colpa di un incauto copia-incolla dai titoli di coda di The Voice Senior?
Osservazioni finali. Non sappiamo se il programma farà grandi ascolti o cifre più modeste, non sappiamo cosa passava per la mente all’ex direttore Stefano Coletta quando pensava ad Alba Parietti come conduttrice di un format importato dal Belgio e probabilmente non sapremo mai quanto budget è stato speso per realizzare un prodotto di questo tipo. L’unica cosa che sappiamo è che Rai Due ha chiuso il Pride Month con un prodotto di nicchia che tutto sommato valeva la pena salvare, nel nome dell’inclusività. Anche se per gioco.