Selvaggia Lucarelli: “Non facciamo di Fazio un martire, non lo è”
Arriva anche il commento di Selvaggia Lucarelli dopo l'addio di Fazio alla Rai
Arriva anche il commento, molto lungo e articolato, di Selvaggia Lucarelli all’addio di Fabio Fazio alla Rai, per alcuni una “cacciata” per altri una decisione presa da chi ha compreso, che non sarebbe stata una stagione semplice la prossima. La Lucarelli, sui suoi social ha commentato così la notizia del giorno: “Leggo una partecipazione commossa per l’arrivederci di Fabio Fazio alla Rai, una partecipazione così addolorata che per un attimo, aperto twitter, ho pensato che Fazio ci avesse lasciati ed ero addolorata pure io“.
Continua la Lucarelli: “Poi per fortuna ho scoperto che va tutto bene, ha chiuso un contratto milionario con Discovery. Attenzione, non sto ridimensionando nulla, sto solo cercando di non partecipare a funerali di gente che è, per fortuna, in buona salute, e che scappa da dove in definitiva rischiava una pallottola. Io non penso che Fazio sia stato “cacciato”, penso che gli abbiano, al massimo, fatto capire che tirava una brutta aria“. La giornalista ha poi continuato parlando di come funziona la Rai almeno da decenni, non da pochi mesi.
Il commento di Selvaggia Lucarelli all’addio di Fazio a Rai 3
La giornalista ha aggiunto: “La Rai, signori miei, è questo. É una torta e la fetta più grande se la prende chi governa. Sta succedendo più o meno quello che succede da sempre: amici, pedine o soldatini piazzati nelle roccaforti dei tg, dell’informazione e dell’intrattenimento, scambi di favori e qualche bilanciamento per accontentare pure gli altri, nulla di nuovo sotto il sole. Abbiamo visto raccomandati e campioni di mediocrità imposti pure da partiti che oggi ci sembrano virtuosi del merito, e tanti sono ancora lì al loro posto per giunta. Non è ovviamente il caso di Fazio“.
Fabio Fazio e il suo Che tempo che fa
La Lucarelli non ha potuto fare a meno di sottolineare un fatto: “Fazio è sicuramente un fuoriclasse sotto molti aspetti, ma di fatto, con la sua tv ha sempre fatto politica, almeno su alcuni temi, immigrazione su tutto. Ha scelto ospiti, spesso politici e intellettuali, vicini alla sua idea di mondo civile e ne ha chirurgicamente evitati altri, ha fatto una tv gentile e onesta, mai rivoluzionaria, sotto alcuni aspetti perfino reazionaria”.
E ancora: “Ha protetto se stesso e favorito se stesso circondandosi di amici e appartenenti alla scuderia del suo potentissimo agente, ha fatto quello che fa chi ora sta al governo: politica. Per me ha fatto bene, sia inteso. Pure se non ho sempre amato ospiti, metodo e certe volte pure esecuzione. Solo che quando porti la tua idea di società civile in tv e quindi, di fatto, fai politica, non puoi pensare che proprio la politica che ha in mano quella torta chiamata tv non faccia altrettanto. Ognuno pensa all’auto conservazione”.
Non fare di Fabio Fazio un martire
La Lucarelli è tornata dunque al nocciolo della questione: “Il punto, secondo me, è non fare di Fazio un martire, perché non lo è. Fazio va via con un contratto che lo renderà ricco, in una tv che lo accoglie a braccia aperte, con un pubblico che in buona parte gli resterà giustamente fedele. Il vero problema è che come sempre la partenza di Fazio dalla Rai è figlia di logiche preistoriche che andrebbero cancellate. La politica in Rai ha sempre tagliato teste, a destra e a sinistra. E c’è gente di valore meno venerata di Fazio che è stata epurata senza funerali“.
La Lucarelli ha ricordato che si , Che tempo che fa è un ottimo programma, costava tanto ma portava anche tanto alla rete e faceva anche grandi ascolti. E ha aggiunto:” Ma non è detto che accada e neppure questo mi sembra il punto. Io per esempio non penso neppure che un Pino Insegno nel preserale sia il male assoluto: è un professionista da decenni, magari saprà fare bene. E’ amico di Giorgia Meloni? Sì. Come molti altri conduttori dell’intrattenimento sono stati imposti da politici di sinistra. O da agenti vicini alla sinistra”.
Sul tweet di Salvini
La Lucarelli ha poi aggiunto: “ Quello che sta succedendo ci fa più impressione perché è accompagnato dallo sfottò di un viceministro (Salvini) su twitter che saluta Fazio e Littizzetto con un “Belli ciao” da bulletto del liceo, ma alla fine è più un discorso di forma che di sostanza. Una forma che li racconta per quello che sono: orrendi e ben determinati a rimpiazzare quella che loro credono sia una pericolosa egemonia di sinistra, ma penso che potrebbero permettersi il lusso di un po’ di eleganza in più, perché non c’era alcuna egemonia“.
La conclusione e la riflessione
La giornalista ha poi concluso: “In fondo, sono stati ben accolti da buona parte di quella sinistra che li ha visti arrivare (cit.) e che anziché alzarsi dalle proprie poltrone, ha solo cambiato il colore della tappezzeria. Non mi straccerei le vesti per Fazio, che con la sua vocazione e i suoi (meritati) privilegi va a restare se stesso altrove, me le straccerei per chi resta al suo posto fingendo di presidiare qualcosa, mentre strizza l’occhio alla peggiore destra di sempre“.