Flavio Insinna ricorda Fabrizio Frizzi: “Il primo anno è stato un calvario umano”
A quasi cinque anni dalla morte di Fabrizio Frizzi Flavio Insinna svela i momento più difficili
Flavio Insinna ospite a Oggi è un altro giorno segue con Serena Bortone il momento in cui Carlo Conti entrò nello studio de L’Eredità, era il 3 aprile del 2018 e Fabrizio Frizzi era mancato il 26 marzo. Lo ricordiamo tutti quel terribile momento, la difficoltà di Carlo Conti nel trattenere il pianto ma era lì come avrebbe fatto il suo fratellone. Aveva le chiavi in mano, quelle che tante volte si erano scambiati tra loro per l’assenza di uno o dell’altro. La commozione oggi è ancora forte. E’ Flavio Insinna che ha poi preso definitivamente il posto di Fabrizio Frizzi. Serena gli chiede come è stato quel momento, cosa ha provato. Flavio Insinna svela non solo che appena glielo proposero rimase muto, che con lui c’era anche Carlo Conti che si disse subito favorevole, pensando che ce l’avrebbe fatta. Insinna, invece, ancora oggi pensa che sia sempre complicato fare l’Eredità e lo è stato soprattutto per tutto il primo anno.
Flavio Insinna a Oggi è un altro giorno
“La prima puntata è stata è difficilissima come tutta quella stagione e io l’ho detto nella mia ipotetica ghigliottina dell’ultima puntata ringraziando. Ho ringraziato dicendo ‘mi avete dato il tempo’ perché io da spettatore per un anno l’Eredità condotta così male come l’ho condotta io e non è un fatto di talento ma ogni parola mi riportava a Fabrizio… a dire poco o avere paura di avere detto troppo o troppo poco; è stato un calvario umano” confessa Flavio Insinna.
“Carlo in quel saluto ha fatto un salto mortale dell’anima” si riferisce al saluto di Carlo Conti subito dopo la morte di Fabrizio Frizzi. Poi parla dei consigli che gli chiedeva per la vita, per il lavoro: “Ho già detto altre volte, appunto il sorriso straordinario di Fabrizio, la sua dolcezza e gentilezza, lui era di una intelligenza raffinatissima. La sua visione del lavoro, anche le sue amarezze, le cose che pensava… Sapeva tantissimo ma non lo faceva mai pesare”.
Insinna dal primo giorno ha voluto il piccolo camerino di Fabrizio Frizzi, per sentirlo vicino il più possibile. La gigantografia di Fabrizio nel corridoio è il primo sorriso ogni giorno di lavoro e l’ultimo saluto. Fabrizio Frizzi continua ad esserci, sempre.