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L’associazione Telefono rosa contro C’è posta per te dopo la storia di Valentina e Stefano

L'associazione telefono rosa pubblica un tweet dopo la puntata di C'è posta per te: questa è violenza psicologica

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Sono passati 4 giorni dalla prima puntata di C’è posta per te ma ancora si continua a discutere di quello che è accaduto nello studio di Canale 5. In particolare, c’è stata una vicenda che ha lasciato il pubblico perplesso. Una vicenda raccontata da Maria de Filippi come tante altre raccontate in passato. Nella storia di Valentina e Stefano però c’era una differenza. Quella che probabilmente tutti hanno notato e che ha spinto anche l’associazione telefono rosa a intervenire. Generalmente, le storie di violenza domestica sono raccontate da donne che hanno deciso di lasciare i loro mariti e che si scusano con i figli per aver divorziato, per essersene andate di casa. O a volte ci sono dei mariti che scrivono al programma per scusarsi per il male che hanno fatto. Questa volta la storia di Valentina e Stefano era totalmente diversa: una donna che ha subito in casa, scrive per ritrovare l’amore del marito che ha tradito. Lo stesso che usava parolacce contro di lei, che la umiliava, che la offendeva. Una storia che non ha lasciato indifferenti anche le attiviste femministe, che sono scese in campo per ricordare al pubblico che quella raccontata nel programma di Canale 5, non era la semplice storia di un matrimonio interrotto, di corna.

Il telefono rosa contro C’è posta per te

Dello stesso avviso l’associazione telefono rosa che poche ore fa, postando sui social una foto della coppia protagonista di C’è posta per te, ha pubblicato questo tweet: “Essere umiliata, trattata male, derisa, sentirsi costretta a svolgere alcune mansioni o attività solo perché donna, alzare la voce, sbattere i pugni e rompere oggetti. Questo non è amore, ma VIOLENZA PSICOLOGICA e come tale va combattuta e non normalizzata in Tv.

Quello che la maggior parte del pubblico si è chiesto: come è stato possibile accettare questa storia, sperare che il marito perdonasse il tradimento e che la donna tornasse a vivere lo stesso clima che aveva vissuto per tre anni? Una domanda alla quale nessuno al momento, ha dato una risposta. Eppure parliamo di un programma visto sabato sera da quasi 5 milioni di persone. Da 20 anni C’è posta per te si nutre di storie forti, divisive. Ma la sensibilità nei confronti della violenza di genere, è cambiata. Il pubblico davanti alla tv è cambiato e forse, sarebbe ora di cambiare anche il modo di raccontare certe storie e dare spazio a esempi diversi.

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