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Il medico di Stefano Tacconi: ancora in rianimazione dopo l’ictus ma ci sono buone notizie

In collegamento con Pomeriggio Cinque il medico di Stefano Tacconi ha aggiornato sulle sue condizioni di salute dopo l'ictus

stefano tacconi dopo ictus

Come sta Stefano Tacconi dopo l’ictus che ha colpito l’ex portiere il 23 aprile scorso? Già ieri le notizie erano incoraggianti, oggi il sorriso del suo medico fa ben sperare che per Stefano Tacconi il peggio sia davvero passato. E’ ancora in rianimazione ma se dipendesse da lui sarebbe già pronto a togliere fili e ogni altra cosa per tornare alla vita di sempre. Lo conferma anche il suo medico in collegamento con Pomeriggio Cinque. Tacconi ha spaventato tutti, un malore collegato alle condizioni che apparivano gravi ma dall’ospedale di Alessandria ci sono buone notizie. Tra tre giorni sarà il suo compleanno, il regalo non sarà l’uscita dall’ospedale, è ancora troppo presto ma il medico si augura di potergli dire ciò che desidera ascoltare.

Stefano Tacconi per il compleanno potrebbe lasciare la rianimazione

Dopo la rianimazione potrebbe essere spostato al reparto di neurochirurgia dello stesso ospedale e ci sono tutti i presupposti perché ciò avvenga in tempo per ricevere gli auguri di tutti, quest’anno doppi.

Una ulteriore conferma del suo medico è che Tacconi muove le braccia e le gambe, che ha risposto ad alcune domande in modo sufficiente, esegue gli ordini e ha quindi una vigilanza migliore. E’ iniziato quello che viene chiamato lo svezzamento dal respiratore, respira quindi sempre più tempo in modo autonomo. Tutte ottime notizie e il medico si ritiene del tutto soddisfatto perché significa che la direzione è quella giusta. L’ottimismo è evidente ma il medico non si sbilancia oltre, non c’è ancora il rischio zero, questo è evidente altrimenti sarebbe già fuori dalla rianimazione. Si procede dunque con la massima cautela in attesa che arrivi per la famiglia e per i tifosi la notizia che tutti attendono.

Stefano Tacconi si è sentito male ad Asti durante un evento benefico a causa di una emorragia cerebrale da rottura di aneurisma.

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